giovedi` 01 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Il Messaggero Rassegna Stampa
05.02.2007 E Salerno s'inventa la rioccupazione di Gaza
data per imminente, anche se in Israele nessuno la vuole.

Testata: Il Messaggero
Data: 05 febbraio 2007
Pagina: 21
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Israele pronto a occupare Gaza»

 Peres e Olmert negano , 'esercito non ha un piano in proposito e valuta l'ipotesi solo nel caso gli scontri interpalestinesi generino nuovi attacchi a Israele.
Eppure, per Il MESSAGGERO del 5 gennaio 2007  e per Eric Salerno Israele è "pronto a occupare Gaza".

Pura disinformazione, per continuare a fare propaganda antisraeliana anche mentre infuria la guerra civile palestinese.

Ecco il testo


E' guerra civile, indicano notizie e im­magini che rimbalzano dalla striscia di Gaza, ma nonostan­te morti e feriti, battaglie e vendette, la maggioranza della popolazione rimane fuori del­lo scontro, chiusa nelle case per evitare di essere coinvolta anche indirettamente, e guar­da con scetticismo e crescente diffidenza ai leader di Hamas e Fatah, gli unici che possono fermare l'incubo al quale le forze armate israeliane minac­ciano di aggiungere un nuovo massiccio intervento. Doma­ni, alla Mecca, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), Khaled Meshal, capo politico di Hamas e il premier palestinese Ismael Haniyeh, tra una tappa e l'altra del tradizionale pellegrinaggio ai luoghi santi dell'Islam, cer­cheranno di trovare un'intesa sul futuro del loro popolo.

Ieri pomeriggio, raggiunta l'ennesima tregua dopo tre giorni di combattimenti ore in cui altri 29 palestinesi, uomini, donne e bambini, sono morti e centinaia feriti, i miliziani armati hanno lasciato le stra­de. E' una pausa. E se le due principali formazioni palesti­nesi non riusciranno ad accor­darsi su un governo d'unità o quanto meno a consolidare la tregua, toglie­re i rispettivi posti di bloc­co e rilasciare alcune deci­ne d'ostaggi tra i quali il nipote di Mohamed Dahlan, uomo forte di Fatah a Gaza finito nelle mani di miliziani di Hamas. c'è il rischio che la situazione possa degenerare e il caos, finora limitato alla "stri­scia", raggiungere e coinvolge­re anche la Cisgiordania. I die­cimila uomini armati e ben addestrati del movimento fondamentalista islamico a Gaza "striscia" sono pronti a fronteg­giare i sessantamila uomini di Fatah, gente meno preparata ma decisa a sostenere sia il presidente Abbas che Dahlan.

Il vertice della Mecca è stato organiz­zato dai sau­diti i quali puntano non soltanto a mettere fine alla guerra civile palestinese ma a convince­re i dirigenti di Hamas ad accetta re il piano arabo d i pace formulato dal re saudita cin­que anni fa. Prevede la fine del conflitto con Israele in cambio della restituzione dei territori occupati e la sistemazione del­la questione dei rifugiati pale­stinesi.

Shimon Peres, il vice pre­mier che aspira a diventare presidente se Moshe Katzav sarà costretto a lasciare per lo scandalo sessuale, e il premier Olmert continuano a dire che Israele non deve intervenire nello scontro tra le fazioni pale­stinesi ma, secondo il quotidia­no Haaretz, l'esercito si sta preparando a una vasta occu­pazione a Gaza, simile a quella compiuta nel 2002 in Cisgior­dania e che si tradusse nella rioccupazione di tutte le aeree dell'Autonomia palestinese. Non ci sono piani precisi, han­no tenuto a specificare le fonti politiche, ma l'esercito si pre­para a intervenire se gli scontri interni palestinesi dovessero, in qualche modo, essere diretti contro Israele.

Per il vice capo dello Shin-Bet, il servizio segreto israeliano, la tregua attuale come quelle precedenti è destina­ta a fallire e gli scontri riprende­ranno. «La ragione di ciò che diciamo - ha detto Y, la lettera con cui viene identificato l'uomo dei servizi - è che ciascuna delle due parti (Hamas e Al Fatah) sta cercando di armarsi e si sta preparando a una nuo­va ondata di scontri».

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Messaggero


prioritaria@ilmessaggero.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT