Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Muore fisico iraniano impegnato nel programma nucleare ipotesi sul coinvolgimento del Mossad
Testata:La Repubblica - L'Unità - Corriere della Sera - Il Giorno - Ansa - Tg 2 Autore: la redazione - Guido Olimpio Titolo: «E' stato il Mossad a uccidere lo scienziato nucleare iraniano - Misteriosa morte di un fisico iraniano. «Ucciso dal Mossad» - Scienziato iraniano avvelenato Sul delitto l'ombra del Mossad - Iran, giallo sul fisico nucleare «E' stato ucciso dal Mossad - 0»
"E' stato il Mossad a uccidere lo scienziato nucleare iraniano", titola La REPUBBLICA del 5 febbraio a pagina 19. "Misteriosa morte di un fisico iraniano. «Ucciso dal Mossad» " è il titolo dell'UNITA'. "Scienziato iraniano avvelenato Sul delitto l'ombra del Mossad" quello del CORRIERE della SERA. (il più dubitativo, ma anche il più ostile nel giudicare un eventuale coinvolgimento israeliano un "delitto") "Iran, giallo sul fisico nucleare «E' stato ucciso dal Mossad», quello del GIORNO. L'ANSA del 4 febbraio titola: "007: scienziato israeliano ucciso dal Mossad" Il TG2 delle 20.30 del 4 febbraio, dà notizia, con una breve scritta sul fondo dello schermo, dell'uccisione di uno scienziato nucleare iraniano da parte del Mossad, senza altri particolari.
Il Mossad, si sa, viene facilmente tirato in ballo per spiegare eventi non chiariti della scena internazionale, spesso senza fondamento. Un maggiore prudenza nei titoli sarebbe stata opportuna, soprattutto considerando che gli stessi articoli presentano il ruolo dell'agenzia spionistica israeliana come un'ipotesi, non come una certezza.
Naturalmente, se fosse vero che Israele sta eliminando gli scienziati impegnati nella costruzione della bomba con la quale Ahmadinejad vorrebbe spazzarla via dalla faccia della terra, sarebbe una buona notizia.
Ecco il testo della cronaca di Guido Olimpio dal CORRIERE della SERA :
MILANO — La versione ufficiale parla di «morte per avvelenamento». Ma fonti di intelligence sostengono che Ardeshir Hassanpour, scienziato nucleare iraniano deceduto alla metà di gennaio, sarebbe stato eliminato dal Mossad. Un omicidio dei servizi segreti israeliani per ostacolare il programma atomico di Teheran. Il mistero è accresciuto dalla linea delle autorità. La morte di Hassanpour risale al 15 gennaio, ma solo il 21 l'agenzia della tv comunica la notizia. E ieri il Sunday Times, citando una radio in lingua farsi finanziata dagli americani, ha riferito del possibile complotto. Uno scenario plausibile perché rientra nelle mosse clandestine che Israele ha adottato contro gli ayatollah. Da tre anni il Mossad ha infatti creato uno speciale team con il compito di sabotare gli sforzi iraniani. Una riedizione dell'Operazione Damocle, sferrata nel 1962 contro l'Egitto. Nel luglio di quell'anno il presidente Nasser fa sfilare al Cairo nuovi missili terra-terra, realizzati da scienziati egiziani e tedeschi. Il Mossad mette insieme diverse squadre che vengono mandate in Europa: ne fa parte anche Itzhak Shamir, allora estremista di destra convertito allo spionaggio e più tardi premier di Israele. Gli israeliani inviano lettere bomba e messaggi di minacce. Gli 007 israeliani, presentandosi come «funzionari Nato», ottengono l'aiuto di un nazista famoso: Otto Skorzeny, l'ufficiale che ha liberato Mussolini al Gran Sasso. Il tedesco passa informazioni utili al Mossad, ma forse pensa di lavorare con un altro Paese. Classica manovra di «falsa bandiera». Gli 007 uccidono uno scienziato due mesi dopo la parata, cinque egiziani vengono poi dilaniati da un pacco bomba. La campagna ha successo. Lo stesso sistema verrà usato oltre vent'anni dopo dal Mossad contro l'Iraq. È l'Operazione Osirak, dal nome del reattore iracheno. Macchinari sofisticati vengono distrutti in Francia alla vigilia della loro spedizione, esplosioni si verificano in una società italiana coinvolta nel programma. Attentati rivendicati da sigle improbabili: il Gruppo ecologico francese e il Comitato di salvezza della Rivoluzione islamica. Il Mossad si «prende cura» anche degli scienziati iracheni. Uno viene assassinato in un hotel di Parigi. L'ultima a vederlo una prostituta, Marie Express, che morirà travolta da un pirata della strada all'indomani del suo interrogatorio da parte della polizia. Le morti misteriose coinvolgono altri tre ingegneri, ma il regime di Bagdad non si ferma. Sarà solo un raid aereo israeliano a mandare in fumo il reattore Osirak. Il blitz rappresenta una svolta. Se da un lato è la prova che l'intervento preventivo è possibile, dall'altra spinge chi vuole dotarsi della Bomba ad adottare contromisure adeguate. Ecco che Corea del Nord e Iran, in stretta collaborazione, realizzano buona parte dei loro impianti sotterranei, protetti da missili e unità speciali. Il sabotaggio può essere la lancia per bucare la corazza di difesa e seminare il terrore tra gli addetti ai lavori. Un anno fa, sempre il Mossad, avrebbe causato un incidente aereo costato la vita a un generale iraniano responsabile del programma missilistico.