EILAT (ISRAELE) - Nuovo attentato suicida in Israele. È stata infatti provocata da un kamikaze l'esplosione che ha devastato un panificio a Eilat e ha provocato la morte di almeno 4 persone e il ferimento di una quinta. Lo afferma la polizia israeliana.
Si tratta del primo attentato kamikaze in Israele dal 17 aprile del 2006, quando fu colpita Tel Aviv.
La panetteria teatro dell'attentato si trova in una zona commerciale che al momento del'attacco era affollata di persone. La polizia si è messa subito alla ricerca di due uomini che avrebbero accompagnato in auto l'attentatore.
E dopo qualche ora ha arrestato una persona che avrebbe condotto il kamikaze nel rione «Isidor» dove si è fatto esplodere. Un abitante del rione ha detto di averlo notato perchè vestiva una pesante giacca nera, poco confacente al clima molto mite della città. L'uomo aveva con sè una grande borsa, ha aggiunto, e si è diretto poi verso l'unico negozio (un piccolo panificio) che in quel momento era aperto nella zona.
Secondo il capo della polizia di Eilat, il terrorista, una volta entrato nel panificio, ha fatto esplodere un corpetto esplosivo ed è stato dilaniato dal suo ordigno.
L'attentato, econdo il sito Ynet del quotidiano israeliano Yediot Ahronot è stato realizzato assieme da tre diverse organizzazioni palestinesi. Successivamente con una telefonata è stata espressa una rivendicazione da parte delle «Brigate al-Quds» (Jihad islamica), delle «Brigate al-Aqsa» (al-Fatah) e di un non meglio precisato «Esercito dei fedeli».
Successivamente Fawzi Barhoum, un portavoce di Hamas, il movimento al potere tra i palestinesi, ha giustificato l'attentato di Eilat, definendolo un atto di resistenza contro l'occupazione israeliana. Per Barhouml'attacco suicida è una risposta naturale alla politica israeliana in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Altra disinformazione sulla pagina delle notizie di Yahoo.
Accanto al titolo: "Israele, tre morti in un attentato ad Eilat" si trova una foto della barriera difensiva che tante condanne attira a Israele da parte di un'opinione pubblica che dimentica proprio gli attentati da cui Israele deve difendersi.
Sull'UNITA' on line il servizio è accompagnato dalla fotografia di una donna araba disperata, un modo per spostare l'attenzione sulle sofferenze dei palestinesi.
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