Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
la seguo sempre con affetto per le sue lucide considerazioni ed analisi della situazione ebraica d israeliana. Condivido i suoi timori: razionalmente ho paura che scoppi nuovamente l' antisemitismo, anche nel nostro mondo occidentale; emotivamente, spero che siano solo timori lontani! Credo che in realtà l' Iran sia un nemmeno tanto potenziale ma reale rischio di distruzione dello Stato israeliano: in questo caso si combinano insieme antisemitismo ed antisionismo. O meglio è antisemitismo mascherato di antisionismo. Ma c'è un nemico più subdolo, invisibile che temo di più: l' antisemitismo nella nostra Europa, in Italia, dove secondo me la lezione del nazismo non ha ancora insegnato molto. Forse ha costruito, cambiato un gruppo di coscienze, ma sempre poche rispetto ad un grande numero di coscienze non formate, lasciate nell' ignoranza. Stasera a Foggia c'è stata una manifestazione in piazza, piccola, ma che poteva essere significativa per una conoscenza culturale e storica della Shoah. Con tristezza ho visto pochi giovani: è sabato sera ed è più facile pensare al divertimento!Mi ha colpito molto la indifferenza con cui passavano oltre. A scuola siamo diverse insegnanti ad affrontare il tema, ma temo sempre che il messaggio raggiunga pochi. Ho paura dell' indifferenza! Credo che non si possa ricordare solo un giorno stabilito per legge, ci deve essere un osservatorio continuo, per non fare cadere nel silenzio ciò che spesso è detto in forma retorica e ripetitiva, meccanica. E' significativo il corso di formazione didattica rivolta agli insegnanti per insegnare la Shoah che si tiene a Roma; ma perchè non farlo anche in altre sedi?
Grazie per il suo lavoro e per il suo tentativo di tenere sempre deste le coscienze.
Grazie per la sua dura delicatezza nel condurre le sue analisi.