giovedi` 15 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Corriere dela Sera - La Stampa - Ansa Rassegna Stampa
15.12.2006 Israele blocca a Rafah il premier palestinese Haniyeh, con i finanziamenti iraniani al governo di Hamas
il gruppo terroristico assalta il valico, ed'è scontro con Al Fatah

Testata:Corriere dela Sera - La Stampa - Ansa
Autore: la redazione
Titolo: «Israele blocca per ore il premier di Hamas - Gaza, fuoco sul convoglio di Haniyeh - SCONTRI TRA HAMAS E ANP»

Dal CORRIERE della SERA del 15 dicembre 2006, una cronaca di Davide Frattini:

GERUSALEMME— Camicie, cravatte, i suoi sobri abiti grigi. E 35 milioni di dollari. Ismail Haniyeh è stato bloccato al confine tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, quando gli israeliani hanno saputo che il premier palestinese stava tentando di entrare con i bagagli pieni di contanti. Amir Peretz, ministro della Difesa, ha ordinato di chiudere il valico di Rafah ed è cominciata una trattativa per riuscire a riportare a casa Haniyeh con il suo seguito. Senza i dollari.
Duemila uomini di Hamas hanno assaltato il posto di confine, cercando di far saltare la barriera e saccheggiando gli uffici del terminal. I miliziani si sono scontrati con le forze di sicurezza del presidente Abu Mazen: una delle guardie del corpo del premier è stata uccisa e 18 palestinesi sono rimasti feriti, tra cui anche il figlio di Haniyeh, Abed, 27 anni. Gli osservatori europei, guidati dal generale dei carabinieri Pietro Pistolese, sono stati evacuati.
Il primo ministro è arrivato dall'altra parte solo nella notte. Gli israeliani avevano dato il via libera in serata, ma perché potesse avvenire il passaggio era necessaria la presenza dei controllori internazionali. Restano in Egitto le valigie con oltre 26 milioni di euro, che Haniyeh aveva raccolto in un tour-colletta tra Qatar, Iran, Sudan. «Non ci interessava impedirgli di muoversi — spiega una fonte israeliana alla Reuters
—. Vogliamo fermare i soldi che verrebbero utilizzati per scopi inaccettabili».
In base all'accordo raggiunto nel novembre del 2005 dopo l'evacuazione degli insediamenti, il valico di Rafah è gestito da palestinesi ed egiziani, con la supervisione di circa 60 osservatori europei. Gli israeliani possono controllare il transito attraverso telecamere e altre apparecchiature elettroniche: se ritengono che ci sia un pericolo per la sicurezza, possono chiedere alla forza dell'Unione Europea di interrompere il coordinamento, che implica la chiusura immediata della frontiera. Nel caso di Haniyeh, il ministro della Difesa ha accusato Hamas di utilizzare i dollari per sovvenzionare attività terroristiche.
Il premier aveva accorciato il primo viaggio diplomatico dopo gli scontri tra Hamas e il Fatah di questi giorni e l'agguato in cui sono morti i 3 figli (dai 3 ai 9 anni) di Baha Balousheh, un ufficiale dell'intelligence fedele al presidente. A Teheran, Haniyeh ha anche ottenuto la promessa di aiuti per 250 milioni di dollari (circa 180 milioni di euro) e gli israeliani sono preoccupati dell'influenza che gli ayatollah stanno ottenendo sul movimento fondamentalista. «Queste offerte non sono regali gratuiti — commenta una fonte al quotidiano Haaretz
—. Gli iraniani si aspettano di ottenere in cambio che i dirigenti di Hamas obbediscano agli ordini». In passato, l'organizzazione palestinese, sunnita, aveva sempre evitato di creare legami troppo stretti con il regime sciita.
Il premier era partito per il tour nei Paesi musulmani, quando i colloqui con Abu Mazen per la creazione di un governo di unità nazionale erano arrivati a un punto morto. Il presidente si prepara a pronunciare un discorso alla nazione domani mattina. Dalle sale della Mukata, vuole raccontare ai palestinesi i cinque mesi di trattativa con il movimento fondamentalista, per cercare di raccogliere sostegno tra la gente. Il raìs minaccia di mandare a casa l'esecutivo guidato da Haniyeh e di indire elezioni anticipate, sia parlamentari che presidenziali.
In Cisgiordania, le forze speciali israeliane hanno ucciso due miliziani delle Brigate Al Aqsa e, nonostante il cessate il fuoco nella Striscia, da Gaza gli estremisti hanno sparato due razzi Qassam contro le città del Sud.

Dalla STAMPA, la cronaca di Aldo Baquis:

integralista palestinese Hamas ha accusato la guardia del presidente dell’Anp Abu Mazen di aver tentato di uccidere il primo ministro Ismail Haniyeh sparando sul suo convoglio mentre si allontanava dal posto di frontiera di Rafah. L’agguato è avvenuto ieri sera, al passaggio del convoglio del premier in arrivo da un tour diplomatico a Teheran e in altre capitali di Paesi islamici. E’ morta una guardia del corpo - Abdel Nasser Rahman, di 20 anni - e sono rimaste ferite altre cinque persone, tra cui il figlio del premier e un suo consigliere politico, Ahmed Youssef.
Secondo il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, gli spari sono stati «un tentativo pianificato dalla Forza 17 (la forza presidenziale ndr) per assassinare Haniyeh. Noi chiediamo ad Abu Mazen di ordinare la cattura dei responsabili». Lo stesso premier, una volta al sicuro a Gaza, si è affrettato a dichiarare: «Noi conosciamo chi ha aperto il fuoco sul convoglio e sapremo come rispondere».
Il cruento episodio avviene a tre giorni di distanza dall’efferato omicidio dei tre figli - assieme all’autista che li accompagnava a scuola - di Baha Balousheh, importante funzionario dell’intelligence legato a Fatah. Dell’agguato era stato accusato Hamas che avrebbe voluto operare un’atroce vendetta contro Balousheh, uno degli inquirenti di punta in un giro di vite contro il movimento integralista. Lo stesso Hamas però aveva respinto l’accusa condannando la strage.
E l’episodio avviene anche al termine di una convulsa giornata che aveva visto Haniyeh bloccato per otto ore al valico di Rafah, dove gli israeliani gli hanno impedito di passare motivando la decisione col fatto che il capo dell’attuale governo palestinese trasportava 35 milioni di dollari raccolti nel proficuo tour diplomatico appena terminato. Altri dirigenti di Hamas, in particolar e il ministro degli Esteri Mahmud Zahar, hanno portato a Gaza nelle ultime settimane ingenti somme di danaro in liquidi raccolte nelle capitali arabe e islamiche, aggirando l’embargo di fatto attuato dalla comunità internazionale contro il governo islamico.
Haniyeh si è visto così sbarrare l’unica via agibile per la striscia di Gaza. Haniyeh proveniva da Khartum: atterrato nell'aeroporto egiziano di el-Arish, ad alcune decine di chilometri da Gaza, ha appreso che con una decisione in extremis il premier israeliano Ehud Olmert aveva impartito la chiusura di Rafah. Il problema, agli occhi di Israele, erano le valigie di Haniyeh dove era contenuta la grossa cifra in contanti raccolta a Doha, Teheran e Khartum. La reazione delle milizie di Hamas è stata immediata. Centinaia di armati sono confluiti verso il valico dando l’assalto, dal lato palestinese, al terminale della frontiera sparando e saccheggiando le attrezzature di controllo. Non esitando a sparare sugli esponenti di Forza 17 (unità di élite, che prende ordini solo dal presidente Abu Mazen). Le armi automatiche hanno crepitato a lungo nel terminal, dove si sono sentite due esplosioni. Alla fine si sono contati 35 feriti. Gli osservatori europei incaricati della supervisione delle operazioni di transito poco prima erano stati evacuati.
Nel frattempo, ancora una volta, è stato il generale egiziano Omar Suleiman a trovare una soluzione della crisi: Haniyeh si è impegnato a depositare i fondi in un conto bancario della Lega araba, e quindi ha potuto entrare nella striscia di Gaza. Ma, a questo punto, il secondo e più grave episodio della sparatoria contro il convoglio del premier. Ed il fantasma della guerra civile, nei Territori, diventa ogni giorno più concreto.
Sui limiti da imporre all'esercito nella sua lotta per la prevenzione di attentati terroristici si è espressa ieri la Corte Suprema, su richiesta di alcune organizzazioni umanitarie. Riferendosi alla pratica delle esecuzioni mirate (condotte da Israele nella striscia di Gaza) il giudice Aharon Barak ha detto che talvolta esse si rendono necessarie. Ma diventano crimini di guerra quando, ad esempio, comportino la uccisione di numerosi civili o quando la persona colpita a morte risultasse non coinvolta in attività ostili.

Infine, un lancio ANSA:

RAMALLAH - Un palestinese è rimasto ucciso negli incidenti in corso a Ramallah, Cisgiordania. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan secondo cui si tratta di un uomo di circa 60 anni, colpito alla testa da un proiettile.

 Una quindicina di sostenitori di Hamas sono rimasti . I reparti della sicurezza palestinese hanno disperso con la forza una manifestazione indetta nell'anniversario della fondazione del movimento islamico.

Alcuni miliziani di Hamas si sono barricati in una moschea nel centro di Ramallah da dove sparano contro rivali di al-Fatah. Lo riferisce il sito online Ynet, del quotidiano Yediot Ahronot.

Le forze di sicurezza, in assetto antisommossa, hanno usato manganelli e bastoni per disperdere i manifestanti prima che scoppiasse la sparatoria.

APPELLO HANIYEH: NON SPARGIAMO SANGUE PALESTINESE

Il premier palestinese di Hamas Ismail Haniyeh ha lanciato un appello questo pomeriggio a Gaza City perche' venga preservata l'unita' nazionale e non venga sparso sangue palestinese, dopo i recenti scontri fra uomini di Hamas e del Fatah. ''Lancio un appello a voi, perche' venga tutelata l'unita' nazionale e perche' non venga sparso il sangue palestinese'' ha affermato Haniyeh davanti a decine di migliaia di simpatizzanti di Hamas confluiti a Gaza City per il 19/o anniversazione della fondazione dell'organizzazione integralista oggi al governo. ''Siamo un popolo unito, per la causa della liberazione della nostra terra e dei luoghi santi'' ha esortato ancora il premier islamico. In scontri a Ramallah oggi un palestinese e' stato ucciso ed oltre venti feriti.

Va ricordato che Hamas, certo non preoccupata degli spargimenti di sangue quando quest'ultimo è israeliano, né di utilizzare i civili palestinesi come scudi umani, è anche sospettata dell'attentato nel quale hanno perso la vita tre figlio di un dirigente della sicurezza palestinese.

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera , della Stampa e di Ansa.

lettere@corriere.it
lettere@lastampa.it
redazione.internet@ansa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT