A pag. 3 di Leggo del 27 novembre 2006 Claudio Margarita firma un articolo dal titolo: "Gaza, razzi sulla tregua"
La tregua tiene. Nonostante i razzi.
Se continuano a sparare i razzi, é evidente che la tregua "regge" soltanto nel senso che Israele si astiene dal rispondere al fuoco, concedendo tempo ai palestinesi per imporre il rispetto dell'accordo.
Un cessate il fuoco fragile e incerto prende forza col passare del tempo.
Mentre i missili continuano a cadere sui civili israeliani...
E' scattato all'alba di ieri mattina, ma le prime ore sono state difficili. Gruppi palestinesi, infatti, hanno continuano a lanciare razzi, ma Israele non ha reagito dando il tempo al presidente Abu Mazen di convincere tutti i militanti palestinesi a deporre le armi. Erano soprattutto gli uomini di Hamas e della Jihad Islamica i più restii ad accettare la tregua. Entrambe le popolazioni vicine al confine hanno tirato un sospiro di sollievo dopo mesi passati a ripararsi dai razzi e dalle incursioni dei militari israeliani. L'Anp ha schierato 13 mila dei suoi uomini migliori a controllare che nessuno spari.
E' evidente che quando vuole Abu Mazen può mettere in atto misure per fermare i terroristi. Il fatto che in passato si sia rifiutato di farlo dipendeva allora da un sua precisa scelta politica, di cui ha la responsabilità.
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