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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.11.2006 All'Iran piace il governo Prodi
che dal canto suo crede alla possibilità che Teheran stabilizzi il Medio Oriente

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 novembre 2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «L'Iran: «Consultiamoci sul Medio Oriente»»
Una notizia dal CORRIERE della SERA on -line del 17 novembre 2006:

ROMA - L'Iran è disponibile a collaborare e a consultarsi con la comunità internazionale sui più importanti dossier mediorientali. È il contenuto di uno dei passaggi principali della lettera inviata dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad al premier Romano Prodi e consegnatagli dal vice ministro degli Esteri di Teheran Jalili. La lettera è stata cosegnata durante l'incontro che stamani Jalili ha avuto a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio e con il ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Lo si apprende in ambienti governativi.

Prodi e D'Alema - riferiscono le stesse fonti - hanno ribadito al vice ministro degli Esteri iraniano che la legittima aspirazione dell'Iran a vedersi riconosciuto un ruolo di potenza regionale va esercitata attraverso l'assunzione di un ruolo responsabile, manifestando una piena disponibilità a cooperare per risolvere i problemi più rilevanti dell'area. L'Iran insomma, hanno sottolineato Prodi e D'Alema, deve usare il suo peso e la sua influenza in prospettiva di una piena stabilizzazione della Regione. Un canale di dialogo con Teheran va benissimo, hanno concluso il premier e il ministro degli Esteri, ma la dirigenza iraniana deve impegnarsi chiaramente in questa direzione.
 
 
 
17 novembre 2006

Che l'Iran degli ayatollah, il grande destabilizzatore del Medio Oriente, abbia l'interesse e la volontà di "stabilizzare" la regione è una pericolosa illusione che si sta diffondendo nelle diplomazie iraniane.
Fino ad ora le "trattative" sul nucleare sono state utilizzate dal regime per guadagnare tempo, il sostegno al terrorismo di Hezbollah, della Jihad islamica palestinese e di Hamas non è mai venuto meno, nè è cessata la destabilizzazione dell'Iraq.
Fonto dei servizi segreti inglesi denunciano ora anche l'addestramento dei nuovi quadri di Al Qaeda.
Vogliamo dare all'Iran più tempo per fare tutto questo, rimandando qualsiasi iniziativa (nè intervento militare, né sanzioni), isolando scoraggiando gli oppositori del regime?
Il governo Prodi potrebbe certamente essere in prima fila in un'operazione di questo genere. E dopo gli abbracci con gli hezbollah, sembra anche logico che D'Alema riceva il contraccambio dai mandanti del gruppo terroristico libanese.

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lettere@corriere.it

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