Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
non mi sento sufficientemente competente in materia per commentare in dettaglio il Suo intervento sulla intervista di D’Alema del 10 novembre, 2006 pubblicato sull'Unità di ieri. Da ebreo italiano che ha trascorso quasi tutta la propria vita negli USA (ho 48 anni) vorrei, tuttavia, suggerirle di rivedersi il film “Fiddler on the roof”. Lei, e come Lei, tutti gli intellettuali ebrei italiani “di sinistra” mi ricorda un po’ quel “violinista sul tetto”. Pur producendo melodie a volte bellissime, siete perennemente in pericolo di cadere dal tetto tanta è la precarietà delle vs posizioni. Quando Lei sostiene che: “L’intervista dunque è una efficace rappresentazione del più grande tra tutti i problemi di Israele, il suo vero male oscuro, la solitudine, una sorte che non tocca mai a un Paese con cui si condividono valori giuridici, morali, legami di cultura e di storia. Soprattutto il patrimonio comune della liberazione dal fascismo e dal nazismo.” Lei compie un abile tentativo di ridurre l’impatto delle gravissime affermazioni di D’Alema. Il Suo tentativo, tuttavia, non può che fallire. Non sfugge infatti anche ad un osservatore superficiale come il sottoscritto che il predecessore “fascista” di D’Alema tutto avrà fatto fuor che lasciare Israele in “solitudine”. Mi reputo una persona politicamente “di sinistra”. Uno che fino a pochi anni fa si è sempre rifiutato di votare “da ebreo”. Oggi, tuttavia, le cose sono cambiate. Mai come oggi l’esistenza stessa di Isaele è in pericolo. Non è tempo di melodie in bilico su un tetto…Gilberto I. Gentilli