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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
15.11.2006 L' "unica opzione" rimasta è davvero un'opzione?
su cosa dovremmo trattare con l'Iran? Sulla distruzione di Israele? O sull'esportazione della rivoluzione islamica?

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 15 novembre 2006
Pagina: 7
Autore: Marco Niada
Titolo: «Aprire a Siria e Iran? Una scelta obbligata»
L'unica opzione rimasta all'Occidente è la trattativa con l'Iran e la Siria.
Il regime degli ayatollah e quello del Baath siriano conoscono i nostri punti deboli (Iraq, Libano, "Palestina") e li sfruttano (cioè destabilizzano quelli scenari con il terrorismo).
Noi, per contro, non conosciamo ancora i punti deboli di Teheran e Damasco.

E' il ragionamento di John Chipman, direttore dell'Iis (l'Istituto internazionale di studi strategici di Londra).

La prima domanda da porsi è se la trattativa con Iran e Siria sia davvero un'opzione.
L'Iran, egemone rispetto alla Siria,  vuole distruggere  Israele ed esportare la rivoluzione khomeinista, : siamo disposti a "trattare" su questo? Immaginiamo un possibile "compromesso" in merito?

La seconda domanda è: davvero "non vediamo" i punti deboli dei due regimi o semplicemente non vogliamo vederli?
In Iran ad esempio esiste un'opposizione e una diffusa insoffrenza al regime: abbiamo fatto qualcosa per sostenere le forze che vorrebbero un cambiamento reale (non le "riforme" cosmetiche di Khatami)?
Il regime di Bashar Assad è fragile e non ancora consolidato: aiutarlo a rinsaldarsi è davvero una buona scelta'
In un confronto militare con l'Occidente, è chiaro che Siria e Iran avrebbero rapidamente la peggio. Non ce ne siamo accorti o semplicemente, non avendo capito la natura della minaccia, ci illudiamo lo scontro sia perpetuamente rinviabile? 
 
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