DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO — Uno scorcio di settimana sotto il segno delle provocazioni neonaziste, a Berlino e nel circostante Land del Brandeburgo. Dopo l'oltraggio antiebraico, consumatosi a Francoforte sull'Oder, al confine con la Polonia, giovedì sera, anniversario della «Notte dei cristalli», nuovi torbidi sono attesi oggi nella capitale tedesca, teatro del Congresso federale della Npd, il partito della destra radicale, xenofobo e antisemita. Protestano inutilmente le forze politiche democratiche, che vedono rigettate dai tribunali, in nome del diritto d'assemblea, le richieste di proibire il raduno. Nella ricorrenza del pogrom nazista del 9 novembre 1938, quando la distruzione dei luoghi di culto, dei negozi e delle case degli ebrei in Germania e Austria, fece da prologo all'Olocausto, un gruppo di naziskin ha assalito la lapide, che a Francoforte sull'Oder ricorda il luogo dove sorgeva la sinagoga, distrutta in quella notte di 68 anni fa. Un portavoce della polizia ha raccontato che i giovani, al grido di Sieg Heil, hanno calpestato le corone di fiori e gettato via le candele, che poche ore prima erano state deposte al memoriale in una cerimonia organizzata dalla locale comunità ebraica, alla quale avevano preso parte circa 200 persone. Secondo un testimone oculare, tre dei teppisti hanno anche urinato sulla lapide. La polizia ha già arrestato sedici persone, su mandato della Procura regionale. Devono rispondere di disturbo della quiete pubblica, dissacrazione del riposo dei morti e incitamento all'odio razziale. «Sono orripilato, è una provocazione insopportabile», ha commentato il premier socialdemocratico del Brandeburgo, Matthias Platzeck, secondo il quale «chi compie gesti simili non ha imparato nulla sul più grande disastro della Storia tedesca». Ieri mattina, in segno di protesta e solidarietà con la comunità ebraica, duecento persone hanno risposto all'appello del sindaco della cittadina, recandosi sul posto per deporre nuovi fiori e accendere altre fiaccole. Ma l'attenzione si sposta ora su Berlino, dove la Npd ha avuto via libera per il suo congresso federale, dopo che il Tribunale amministrativo regionale ha respinto le istanze che chiedevano di proibirlo. «È ripugnante — ha detto il borgomastro, Klaus Wowereit — assistere all'abuso che la Npd fa del diritto d'assemblea, con un congresso il cui unico scopo è quello di attaccare la nostra democrazia. La maggioranza dei democratici non può tollerarlo». Wowereit ha rilanciato l'idea di una messa al bando della Npd, con l'avvio di una nuova procedura costituzionale. Nel 2003, quella tentata dal governo era stata respinta dai giudici di Karlsruhe, quando si era scoperto che uno dei testimoni chiave era in realtà un agente dei servizi infiltrato nella Npd. Nel frattempo, cavalcando lo scontento sociale delle regioni dell'Est, la Ndp ha registrato numerosi successi elettorali, riuscendo a entrare in diversi Parlamenti regionali. Un invito ai politici, a procedere con cautela prima di lanciarsi in un nuovo tentativo, arriva paradossalmente proprio dal Consiglio centrale ebraico: «Non dobbiamo farci prendere dall'isteria e gettare via i nostri principi democratici e costituzionali a causa di un momento di choc», ha detto il segretario generale, Stephan Kramer.
Da Repubblica, l'intervista a Solomon Korn, di Andrea Tarquini, a pag.21:
BERLINO - Professor Salomon Korn, lei vice dirigente della comunità ebraica in Germania. Quanto è pericolosa la sfida neonazista, dopo le violenze a Francoforte sull´Oder? «La Repubblica federale non è la Repubblica di Weimar e non è il Terzo Reich. È nel complesso una solida, stabile democrazia. In cui il governo, i sindacati, gran parte dell´opinione pubblica sono contro la xenofobia, l´antisemitismo, l´estremismo di destra. Ogni paragone con quel passato lo ritengo errato». Quale è la differenza tra la violenza neonazista come ieri a Francoforte sull´Oder e la Repubblica di Weimar? «Weimar era una democrazia instabile, con gente che, segnata dal centralismo e dall´èra del Kaiser, dalla crisi economica, dalla disoccupazione, non sapeva cos´è la democrazia. Queste realtà non sono presenti oggi nella Repubblica federale. Ciò detto: un certo impoverimento nell´ex Ddr, la situazione economica deludente, favoriscono l´estremismo di destra. Bisogna analizzare l´oggi guardando alla specifica situazione dell´ex Ddr. Dove la gente per generazioni non ha conosciuto altro che dittature: prima Hitler poi la Ddr. Non sono cresciuti nelle regole del gioco democratico, hanno bisogno di tempo per assimilarle. A torto o a ragione si sentono abbandonati dall´Ovest. La disoccupazione, la mancanza di prospettive, tutti questi fattori insieme, sono lo sfondo. Chi si sente inferiore ha bisogno di qualcuno che dice di appoggiarlo». Quanto sono pericolosi dunque i neonazisti? «Se non avanza, l´estremismo di destra come fenomeno di piazza è un fenomeno che è sufficiente tenere sotto sorveglianza. Sono più preoccupato dall´antisemitismo nascosto dietro le porte chiuse. C´è un antisemitismo fatto di pregiudizi, e di conseguenze delle tendenze nazionaliste del passato che la gente non ha ancora del tutto superato. È un´amara sorpresa: l´eccessivo nazionalismo dell´inizio del secolo e poi il nazismo hanno lasciato un sottofondo di eccessiva coscienza nazionale con contenuti biologici, razzisti. L´antisemitismo esiste anche in altri paesi, ma la Germania ha un´altra storia. Che gioca come lente d´ingrandimento e provetta da reazione chimica dell´antisemitismo». I politici e la società sottovalutano il problema? «Credo di sì. La società perché parte di essa è sensibile a queste tendenze. Circa il 20 per cento dei tedeschi ha pregiudizi antisemiti o diretti verso l´antisemitismo». La Germania è pericolosa per gli ebrei? «No, le percentuali sono simili in altri paesi. La Germania è un paese democratico stabile. Ma la vigilanza deve aumentare, il problema deve essere preso sul serio. Può accadere che una minoranza radicale consegua più obiettivi rispetto a una maggioranza di indifferenti. La maggioranza deve mostrare di voler lottare contro certi fenomeni. La giustizia poi, che non ha un passato glorioso, a volte agisce con molte esitazioni e lentezze contro l´ultradestra e l´antisemitismo». La Npd tiene un congresso a Berlino. Teme che sorga anche in Germania un forte partito estremista, come Le Pen in Francia o Haider in Austria? «Non vedo il pericolo. Ma se la situazione economica peggiorerà la tendenza potrebbe manifestarsi. Sarà difficile fondare un partito simile a livello nazionale, con un elettorato e clientele che lo seguono. Hanno pochi talenti, pochi leader intelligenti e quindi davvero pericolosi. Al momento il movimento può essere tenuto sotto controllo. Il pericolo è che le sue idee, l´antisemitismo in forma sottile, guadagnino terreno nella società». Il neonazismo fa risorgere la paura della Germania nel mondo? «La Germania è sempre sotto osservazione. Il passato non è dimenticato, vive nella memoria delle vittime del nazismo e dei loro discendenti. La Germania non merita di essere sospettata, è una democrazia solida. Ma la Germania non deve meravigliarsi se la sensibilità degli altri popoli viene ferita da simili eventi».
Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera e a Repubblica, cliccare sulle e-mail sottostanti.
|