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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
26.10.2006 Se l’UCOII diventa islam moderato
nonostante la giustificazione del terrorismo palestinese e l'ideologia fondamentalista

Testata: La Repubblica
Data: 26 ottobre 2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «Torsello, appello dell'Ucoii "Liberate fratello Kash"»

Apprendiamo dal sito internet di REPUBBLICA che  l’Ucoii sarebbe una organizzazione islamica moderata. Filiazione italiana dei fratelli mussulmani, l’Ucoii legittima il terrorismo suicida che massacra gli israeliani. E’ una organizzazione che non riconosce la parità tra uomo e donna e che continua a fare “fatwe” creando in questo modo una giustizia parallela in Italia.

 

Sul sito internet di REPUBBLICA  invece, si legge un articolo sul rapimento del giornalista Torsello, che diviene  una pagina pubblicitaria per l’Ucoii. Nell’occhiello si legge “Dodici giorni dopo il sequestro interviene l'islam moderato”, dove per moderato si intende  Hamza Picardo, portavoce del consiglio direttivo dell'Ucoii.

 

 

Riportiamo per intero l’articolo che si può leggere da questo link

 

http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/esteri/afghanistan9/appello-islam/appello-islam.html

 

Dodici giorni giorni dopo il sequestro interviene l'islam moderato
Al Campidoglio gigantografia del fotoreporter ostaggio in Afghanistan

 

Torsello, appello dell'Ucoii
"Liberate fratello Kash"

 

ROMA - Anche l'islam moderato chiede la liberazione di Gabriele Torsello, e al Campidoglio, a Roma, campeggia una gigantografia del fotoreporter italiano rapito in Afghanistan il 12 ottobre scorso.

"Liberate il fratello Kash Torsello", si legge nel lungo documento pubblicato sul sito
islam-online.it, documento che definisce "islamicamente inaccettabile" il rapimento. Tra i firmatari anche l'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche in Italia: "Un fatto sicuramente positivo", ha commentato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Domani a Londra, dove Torsello vive da alcuni anni, è stata organizzata dalla National Union of Journalists, una conferenza stampa, a cui parteciperà Donatella Torsello, cugina di Gabriele.

Foto in Campidoglio. Com'era capitato in occasione del sequestro dalle due Simone e di Giuliana Sgrena, una gigantografia di Gabriele Torsello è stata esposta sulla piazza del Campidoglio. "Come in occasione di altri analoghi e odiosi rapimenti - si legge in una nota del Comune - la città di Roma intende così dare il proprio contributo alla speranza di un'immediata e positiva soluzione della vicenda. La foto resterà sulla piazza fino a quando non avverà il rilascio del giornalista".

Appello sul sito islam-online. Un appello per la liberazione del fotoreporter è apparso sul sito islam-online.it: "Non vogliamo esprimere nessuna valutazione sulle circostanze del rapimento di Gabriele Kash Torsello e sulle richieste avanzate dai suoi sequestratori - si legge in un articolo firmato da Hamza Picardo, portavoce del consiglio direttivo dell'Ucoii, e dal collettivo redazionale del sito - La vicenda è islamicamente inaccettabile. Coloro che detengono Torsello hanno il dovere religioso di rilasciarlo immediatamente e consentire che possa rientrare in sicurezza in Italia".
"Nessuna giurisprudenza islamica - osserva islam-online - consente il sequestro e la detenzione di persone che pur trovandosi in terreno di guerra ne sono del tutto estranee e, anzi, come nel caso di Kash Torsello, prestano la loro opera professionale per documentarne gli orrori con l'intenzione di denunciarli e favorirne la cessazione".

"La sua condizione di musulmano inoltre - prosegue il documento - deve essere una ragione in più per invitare coloro che lo restringono ad esercitare nei suoi confronti gli elementari doveri di fratellanza obbligatori per tutti i musulmani. Siamo vicini al nostro fratello e alla sua famiglia con la preghiera e con quanto potremo".

In seguito Hamza Picardo ha auspicato "con tutto il cuore che Torsello possa essere liberato quanto prima". La vicenda del sequestro di Torsello sembra configurarsi "come un fatto di criminalità comune", ha aggiunto sottolineando che "azioni simili fanno sì che il giornalismo libero, come quello di Torsello, venga scoraggiato".

(25 ottobre 2006)

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