Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Robert Redeker: vittima di una fatwa omicida firmiamo un appello in suo favore
Testata:Informazione Corretta - Libero Autore: Giorgio Israel - Hamza Boccolini Titolo: «Robert Redeker: vittima di una fatwa omicida - Al Qaeda dà istruzioni per uccidere il filosofo anti-islam»
Il professore francese Robert Redeker ha scritto il 28 settembre un articolo su Le Figaro in cui metteva a nudo le radici dell'integralismo islamico e il suo tentativo di assoggettare l'Europa. Per questo è stato condannato a morte con una fatwa, ed è stato costretto a fuggire di casa vivendo come persona "sans domicile fixe". Riporto sotto il messaggio da lui inviato ad André Glucksmann. È aperta l'adesione ad un appello in suo favore che si può firmare nei siti internet seguenti (in cui si trova anche tutta la documentazione dei fatti):
Impegniamoci a favore della ennesima vittima della terribile minaccia che viene portata alla nostra libertà. Nessuno che sia costretto in una situazione così allucinante deve essere lasciato solo.
Di seguito, l'appello inviato ad André Glucksmann:
Cher André,
Bonjour.
Je suis maintenant dans une situation personnelle catastrophique. De nombreuses menaces de mort très précises m'ont été adressées, et j'ai été condamné à mort par des organisations de la mouvance al-qaïda. L'UCLAT et la DST s'en occupent, mais... je n'ai plus le droit de loger chez moi (sur les sites me condamnant à mort il y a un plan indiquant comment venir à ma maison pour me tuer, il y a ma photo, celle des lieux où je travaille, des numéros de téléphone, et l'acte de condamnation). Mais en même temps on ne me fournit pas d'endroit, je suis obligé de quêmander, deux soirs ici, deux soirs là... Je suis sous protection policière permanente. Je dois annuler toutes les conférences prévues. Et les autorités m'obligent à déménager. Je suis un SDF. Il en suit une situation financière démente, tous les frais sont à ma charge, y compris ceux eventuels d'un loyer d'un mois ou deux éloigné d'ici, de deux déménagements, de frais de notaire, etc... C'est bien triste. J'ai exercé un droit constitutionnel, et j'en suis puni, sur le territoire même de la République. Cette affaire est aussi une attaque contre la souveraineté nationale: des lois étrangères, décidées par des fanatiques criminophiles, me punissent d'avoir exercé un droit constitutionnel français, et j'en subis, en France même, grand dommage.
Amitiés
Robert Redeker
Da LIBERO del 29 settembre 2006, riportiamo la cronaca di Hamza Boccolini:
La libertà d'opinione in Europa continua ad essere minacciata dall'estremismo islamico e dai militanti di al-Qaeda. Questa volta la vittima è un filosofo francese, Robert Redeker che, il 19 settembre scorso, aveva pubblicato sul quotidiano "Le Figaro" un intervento giudicato "offensivo" nei confronti dei musulmani. In particolare aveva osato difendere in un editoriale le posizioni di Papa Benedetto XVI sull'Islam accusando i musulmani di voler intimidire l'Occidente. Per questo motivo il giorno dopo le autorità tunisine ne avevano bloccato la diffusione nel proprio paese accusandolo di aver offeso l'Islam. Non pago di ciò, l'estremismo islamico ha deciso di perseguitare il filosofo. Nei giorni scorsi ha infatti ricevuto minacce di morte scritte via e-mail. La cosa più grave però è quella che alcuni specialisti di anti-terrorismo hanno trovato in Internet. In uno dei più famosi siti utilizzati da al-Qaeda, sono state trovate pesanti minacce rivolte a Redeker. In un forum è stata pubblicata la sua foto con l'indirizzo di casa e della scuola di Tolosa nella quale insegna. Nel messaggio si invitavano i musulmani francesi ad emulare l'olandese di origine marocchine, Mohamed Bouyeri, che ha ucciso il regista Theo Van Gogh per il film submission. «Ha osato lo sfacciato attaccare chi ha fatto uscire la gente dal politeismo portandola verso la fede - recitava il messaggio - quello che bisogna fare in questo giorno è che i leoni di Francia si vendichino di lui, emulando i compagni del profeta, e facciano ciò che ha fatto il leone olandese Mohamed Bouyeri e il compito non è impossibile se chi lo esegue vive in Francia e si affida ad Allah». Ora il filosofo si troverebbe "in un luogo sicuro", secondo quanto riportato dal quotidiano regionale "La Depeche du midi". Nel suo intervento dal titolo "Di fronte alle intimidazioni islamiche, che cosa deve fare il mondo libero?", l'insegnante di un liceo di Saint-Orens-de-Gameville, vicino a Tolosa, aveva definito il Corano un "libro di una violenza inaudita" e il profeta Maometto "un condottiero spietato, predatore, massacratore di ebrei e poligamo". In un'intervista a "La depeche du midi", Redeker, 52 anni, ha dichiarato di «non essersi pentito» di aver scritto quel testo. E ha aggiunto di «aver provato angoscia in un primo tempo per le minacce di morte e tristezza in seguito perché quello che mi è successo corrisponde esattamente a ciò che denunciavo nel testo: l'Occidente è tenuto sotto sorveglianza ideologica dall'Islam».
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