Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Non si mostrano i danni ecologici a Israele 27/09/2006
Di seguito, una lettera inviata al Corriere della Sera:
Gent.le redazione de Il Corriere,
oggi avete messo sul vostro sito on lne una foto riguardante l' inquinamento provocato dal petrolio fuoriuscito da un deposito libanese per causa di una bomba israelana durante l' ultima guerra in Libano. Il messaggio implicito di tale foto e' quello solito che notiamo noi ebrei sulla stampa europea da decenni : guardate questi israeliani come sono cattivi, bombardano anche l' innocente mare... In questo filone di sfiguramento della realta' ci sono le ormai classiche foto di soldati israelieni che sparano a bambini palestinesi armati di soli sassi (che dietro a tali bambini ci siano terroristi arabi armati che sparano ai soldati israeliani intenti a difendere i confini del paese, questo non viene mai mostrato dalle foto-shok pubblicate dalla stampa anti-israeliana...).
Come al solito, senza nessuna par condicio, che nel caso di Israele e' troppo chiedere a certa maggioritaria stampa europea, non c'e' nessuna foto che mostra gli immensi e incalcolabili danni ecologici provocati in Israele dai missili di Hizballah, che hanno bruciato, se non erro, piu' di mezzo milione di alberi, molti facenti parte di boschi naturali e ormai pluri-centenari.
sperando che le notizie in futuro siano fornite piu' giustamente,