Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Strumentalizzazioni politiche di un rapporto di intelligence rassegna di quotidiani
Testata:L'Unità - Il Messaggero - La Repubblica Autore: Roberto Rezzo - Anna Guaita - Alberto Flores d'Arcais Titolo: «Disastro Iraq, i servizi accusano Bush - La guerra in Iraq crea terrorismo - Iraq, Bush torna sotto accusa»
Privi di sfumature e di contraddittorio gli articoli pubblicati il 25 settembre da alcuni quotidiani italiani che evidentemente non aspettavano altro che un rapporto come quello delle agenzie di intelligence americane, secondo il quale la guerra in Iraq ha prodotto un aumento della minaccia terroristica.
Si distingue in praticolare l'UNITA', con l'articolo "Disastro Iraq, i servizi accusano Bush" di Roberto Rezzo.
"La guerra in Iraq crea terrorismo" titola il MESSAGGERO un articolo di Anna Guaita.
Per La REPUBBLICA "Bush torna sotto accusa". Gli articoli di questi giornali hanno in comune lo scarso o nullo spazio concesso alle controargomentazioni dell'amministrazione Bush o dei sostenitori della guerra in Iraq, la forzatura logica per la quale un'analisi che sottolinea la proliferazione di gruppi terroristici indipendenti dai vertici di Al Qaeda e la diffusione di competenze acquisite nel campo di battaglia iracheno finisce per affermare che la guerra in Iraq ha "aiutato" i terroristi e per "mettere sotto accusa" Bush.
Questa lettura sottostima da un lato la forza autonoma di diffusione dell'ideologia islamista e dall'altro l'importanza dei colpi inferti alla struttura e al gruppo dirigente di al Qaeda.
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