Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Un precedente storico nella discussione sul disarmo di Israele
Spettabile Redazione,
intervengo sulla discussione circa la proposta di Adriano Sofri del disarmo unilaterale di Israele per dichiararmi totalmente d’accordo con la considerazione che «l'ipotesi di un Israele reso più sicuro dalla rinuncia a una parte del suo arsenale militare sembra del tutto implausibile». A sostegno di tale affermazione mi permetto di citare un precedente storico. Dopo la terribile esperienza dell’invasione tedesca da parte delle armate di Von Kluck nel 1914 e della relativa occupazione durata quattro anni, il Belgio aderì al Trattato di Locarno (1925), al quale presero parte anche Francia, Germania, Regno Unito e Italia. Il Trattato prevedeva, oltre alla smilitarizzazione di una zona sulla sponda sinistra del Reno, il divieto di ogni aggressione e l’obbligo di ricorrere all’arbitrato pacifico in caso di controversie. Regno Unito e Italia, in qualità di potenze garanti, sarebbero intervenute in sostegno dello Stato che fosse stato vittima di un’aggressione. Allorché il Terzo Reich di Hitler cominciò a manifestare i propri propositi bellicosi, il Governo belga nel 1936 ritenne cosa saggia la scelta di cercare rifugio nella neutralità chiedendo a Francia e Regno Unito lo scioglimento del Belgio dal Trattato di Locarno. La richiesta venne soddisfatta, con la conseguenza catastrofica (sia per i belgi che per gli Alleati) che al momento dell’invasione tedesca del 1940 non esisteva uno straccio di piano concordato tra gli Stati maggiori delle forze armate delle democrazie occidentali; quello frettolosamente allestito non si mostrò capace di frenare gli eserciti hitleriani e la rotta fu totale, ciò che permise all’imbianchino con i baffetti di sottomettere e terrorizzare l’intera Europa per ben cinque anni. La storia dunque insegna che di fronte ai tiranni guerrafondai (ieri Hitler, oggi Ahmadinejad) che palesano esplicitamente i loro criminali propositi, ricorrere al disarmo per ottenere la pace equivale a ritenere di salvarsi da un nubifragio gettando l’ombrello nella spazzatura per confidare nella clemenza di Giove Pluvio.