Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Continua la disinformazione targata Rai 06/09/2006
Egregio di Bella, perdoni una premessa un po' lunga, ma ho appena finito di vedere l'ennesimo servizio di Mark Innaro sulla popolazione di Tiro e sulle distruzioni. E' sempre interessante e corretto conoscere certe realtà, per quanto drammatiche. Tuttavia per l'ennesima volta Innaro si fa megafono e portavoce di affermazioni di "civili" che candidamente si dichiarano Hizbollah e raccontano la loro "verità"; e Innaro li presenta come gente comune e non spiega mai come sono andati i fatti.
Per l'appunto sul Corriere della Sera di ieri l'intervista di Lorenzo Cremonesi ad un ufficiale dell'Unifil, informava che le case colpite dai missili israeliani ospitavano "con pochissimo margine di errore" i combattenti Hizbollah che sparavano missili sui civili israeliani, facendo degli inquilini degli scudi umani. La differenza non lieve è che gli israeliani, rinunciando alla sorpresa, facevano sfollare i civili libanesi mentre gli Hizbollah, racconta ancora l'ufficiale Unifil, hanno impedito diverse volte alla forza ONU di trarre in salvo i civili arabi, con minacce personali e sparando alle gomme dei mezzi ONU. Questo inoltre a mio avviso è giornalismo.
Credo che lo stile e le omissioni di Innaro, i suoi toni accorati e gli spazi acritici dati alle dichiarazioni degli Hizbollah intervistati, rendono poco credibili e disinformanti i suoi servizi ma anche la funzione di servizio pubblico del TG3, penalizzando il lavoro di anni della Direzione e di chi vuole mantenere una certa 'equivicinanza' fra le parti. Allora, mi scuso se posso sembrare impiccione (è forse un vizio professionale), ma nell'interesse della nostra società civile, già percorsa da molte tensioni, le chiedo: c'è proprio bisogno dei servizi ripetitivi e propagandistici di questo professionista della cattiva informazione, per aizzare l'opinione contro Israele a sproposito? La Tersigni è insufficiente a fare servizi? A parte il pietismo, non c'è altro da raccontare: storie positive di ricostruzione, solidarietà, ecc.? Cordialmente