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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.08.2006 I bunker di Hezbollah invisibili anche per i media
oltre che per l'Onu: una notizia che non ha ricevuto l'attenzione che meritava

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 agosto 2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «Bunker Hezbollah sotto il naso dell'Onu»

Martedì 29 agosto dal sito internet del Corriere della Sera viene riportata in secondo piano una notizia che avrebbe meritato più attenzione. Un bunker sotterraneo Hezbollah poco distante dal confine, utilizzato dai miliziani per colpire attraverso missili le case israeliane e costruito sotto gli occhi dei soldati ONU. La notizia scritta da Guido Olimpo è stata riportata in secondo piano da corriere.it e Claudio Pagliara ha mostrato il video nel dibattito di TG1 notte. Sconcertante il silenzio di tutti gli altri organi d’informazione.

 

 

 

La notizia si può leggere da questo link dalla quale si può anche accedere al video girato dall’esercito israeliano

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/08_Agosto/28/bunker.shtml

 

 

 

ne riportiamo il testo

 

 

 

Dalle uscite è possibile lanciare missili anticarro

 

 

Bunker Hezbollah sotto il naso dell'Onu

 

 

La rete di articola su due km e una delle uscite sbuca davanti a una postazione Unifil. Realizzata probabilmente con l'aiuto dell'Iran

 

 

Una rete di Bunker lunga due chilometri a decine di metri di profondità. Ma soprattutto sotto il naso dei caschi blu dell’Unifil. Una delle tante uscite dei «tunnel» sbuca poco distante da una torretta di avvistamento delle truppe Onu lungo il confine Israele-Libano. C’è da chiedersi come i soldati non abbiano potuto accorgersi dei lavori eseguiti dall’Hezbollah. O forse non hanno voluto vedere quello che accadeva poco lontano.

 

 

L’esercito israeliano ha diffuso ieri le immagini (video) dei bunker scoperti vicino alla frontiera, uno dei tanti costruiti dopo il 2000 dai militanti del partito di Dio. I «genieri» dell’Hezbollah, forse assistiti da consiglieri iraniani, hanno fatto le cose per bene. L’ingresso mimetizzato, i corridoi dotati di luce e impianti di aerazione (riscaldamento, aria condizionata), bagni e cucina. Quindi una serie di gallerie collegate ad altrettante uscite, utilizzabili per lanciare missili anti-carro o preparare agguati. All’interno riserve di armi, esplosivo e viveri.
Secondo gli israeliani l’ Hezbollah ha realizzato decine di avamposti nei pressi di villaggi e vicino al confine. In alcuni casi i bunker erano dotati di sistemi televisivi a circuito chiuso e visori notturni sofisticati d’origine britannica. Collegati ad un computer registravano le mosse delle pattuglie israeliane e ne studiavano le tattiche. E’ probabile che il contingente Unifil, durante la sua missione, troverà molti di questi rifugi. Ammesso che ai soldati vengano impartiti ordini in questo senso.

 

 

Guido Olimpio

 

 

29 agosto 2006


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Utilizzare anche questa notizia per scrivere al proprio quotidiano di riferimento. 

 

 


lettere@corriere.it

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