Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Un altro giorno di guerra la cronaca di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 26 luglio 2006 Pagina: 5 Autore: Davide Frattini Titolo: «Raid israeliano uccide quattro osservatori Onu»
Dal CORRIERE della SERA del 26 luglio 2006:
GERUSALEMME - Un missile israeliano ha distrutto una base dell’Onu, nel sud del Libano, uccidendo quattro Caschi blu. Gli osservatori morti provenivano dall’Austria, dal Canada, dalla Cina e dalla Finlandia. Ieri notte due corpi sono già stati recuperati, gli altri erano ancora sotto le macerie. Il portavoce dell’Unifil, Milos Strugar, ha confermato l’attacco e ha spiegato che prima del raid altri 14 proiettili erano esplosi attorno alla postazione, vicino alla città di Khyiam. I bombardamenti sono continuati anche durante le operazioni di soccorso, quando le squadre Onu hanno cercato di estrarre i corpi dalle macerie. Kofi Annan, a Roma per il vertice di oggi alla Farnesina, ha detto di essere sgomento. «L’aviazione israeliana ha apparentemente preso di mira in modo deliberato la nostra postazione», ha commentato il segretario generale delle Nazioni Unite. E ha chiesto allo Stato maggiore un’inchiesta. «Il bombardamento aereo e d’artiglieria è avvenuto contro una base segnalata e che esisteva da molto tempo. Il premier Ehud Olmert mi aveva assicurato che le postazioni Onu sarebbero state risparmiate nei combattimenti». Fonti del Dipartimento di Stato americano, al seguito di Condoleezza Rice a Roma, hanno invece parlato di un «incidente»: «E’ stata una tragedia terribile». Gli israeliani hanno risposto di «non mirare mai al personale Onu» e hanno annunciato un’indagine. «Siamo profondamente dispiaciuti. Fin dall’inizio del conflitto abbiamo fatto di tutto per garantire la sicurezza dei caschi blu», ha detto Mark Regev, portavoce del ministero degli Esteri. La missione dell’Unifil è in Libano dal 1978, dopo la prima grande offensiva israeliana nel sud. Nei giorni scorsi, il proiettile di un tank ha centrato un’altra base, ferendo quattro ghanesi. Il capitano Roberto Punzo è stato invece colpito domenica dal fuoco dei miliziani sciiti. Nel 1996 l’aviazione israeliana aveva distrutto una base dell’Unifil - durante l’operazione Grappoli di furia - uccidendo 106 civili, che avevano cercato rifugio tra i caschi blu. Ieri sono ricominciati i bombardamenti al sud di Beirut, dopo una pausa per permettere la visita di Condoleezza Rice, che è passata dalla capitale lunedì, in elicottero da Cipro. Nei raid sui villaggi nel sud, una famiglia di 7 persone è stata sterminata, quando un missile ha distrutto la casa dove vivevano a Nabatyeh. Novanta razzi sono stati sparati dagli artiglieri di Hezbollah contro il nord di Israele. Una ragazzina araba israeliana di 15 anni è rimasta uccisa a Maghar, un uomo è morto per un infarto a Haifa, mentre correva verso un rifugio.
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