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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
24.07.2006 Le affermazioni di Bobo Craxi sono smentite dall'Unfil
ma per qualcuno non è il caso di scriverlo

Testata:
Autore: Anna Tarquini
Titolo: «Italiano ferito, polemiche con Israele»
"Italiano ferito, polemica con Israele" titola L'UNITA' del 24 luglio 2006  apagina 2.
Il sottotitolo è il seguente: "Roberto Punzo colpito all’addome. Bobo Craxi: «Sono stati gli israeliani». L’ambasciatore Gol: si sbaglia".

Soltanto a metà dell'articolo di Anna Tarquini il lettore dell' UNITA' può venire a sapere che a smentire le accuse di Craxi è la stessa Unfil.
E prima ha incontraro citazioni di altre non identificate "fonti Unfil" riguardanti episodi precedenti nei quali la base sarebbe stata raggiunta da colpi israeliani.

La vera notizia é che un importante esponente governativo italiano ha fornito false informazioni, smentite dall'Onu, circa il ferimento di un nostro soldato.
Accusando Israele per scagionare Hezbollah.
Ma sull'UNITA' viene presentata come una disputa tra Israele e Italia, riguardo alla quale non si conosce la verità

Ecco il testo:

UNA GRANATA GLI È ESPLOSA VICINO, sulla cima della collina di Marun el-Ras sul territorio conquistato l’altro ieri dall’esercito israeliano. La postazione degli osservatori dell’Onu è ben visibile e quella granata non doveva finire lì, a pochi metri dal punto
d’osservazione dove operano uomini disarmati. Il capitano Roberto Punzo si è accasciato a terra, preso in pieno dalle schegge che gli hanno perforato l’addome. Lo hanno soccorso immediatamente, un elicottero lo ha portato in uno dei centri ospedalieri più attrezzati, ad Haifa, dove lo hanno immediatamente operato allo stomaco. È grave, ma non è in pericolo di vita, anche se la prognosi resta riservata.
L’agguato è avvenuto intorno a mezzogiorno, le 13 ora italiana, un colpo sparato dagli Hezbollah hanno detto gli israeliani che il sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi ha smentito aprendo una polemica aspra con l’ambasciatore israeliano in Italia Ehud Gol. «L'osservatore italiano dell'Onu potrebbe essere stato colpito dall'esercito israeliano mentre faceva rifornimento di carburante per la base Unifil - ha riferito Craxi. Un’affermazione che, alla vigilia del vertice a Roma, ha fatto irritare non poco Israele. A stretto giro è arrivata la risposta durissima dell’ambasciatore Gol che ha definito le dichiarazioni ufficiali «totalmente sbagliate». «Craxi - ha aggiunto il diplomatico - avrebbe fatto bene a controllare e verificare prima i fatti direttamente con l'Unifil». Comunque quella granata non doveva finire lì, non a pochi metri dalle insegne di pace e dalla bandiera Onu. «Doveva proprio capitare che fosse colpita - spiega una fonte Unifil, l’altra missione Onu schierata dal 1978 sul confine Libano-Israele. E aggiunge: «nei giorni scorsi anche la patriot base a Marun el-Ras è stata più volte raggiunta dai colpi sparati dall’artiglieria israeliana». Ma la stessa Unifil riguardo all’attentato che ha colpito il capitano Punzo non ha dubbi: «È stato - ha reso noto il portavoce Hassan Saklawi - un colpo sparato da Hezbollah a ferire al torace l’osservatore italiano».
Roberto Punzo, capitano elicotterista dell’Aviazione leggera, fa parte di un «gruppo di osservatori Libano» che è sotto il controllo dell’Unifil, anche se il suo gruppo appartiene all’Untso (United Nations Truce Supervision Organization) che ha il quartier generale a Gerusalemme. Punzo è uno dei tre italiani che fanno parte della missione. Sposato, padre di una bambina, vive a Roma dove è in servizio presso l’ufficio logistico dello Stato maggiore dell’Esercito anche se è napoletano. È considerato un esperto, un ottimo pilota, un ex bersagliere con il pallino del volo. Figlio d’arte: anche il padre è ufficiale dell’Aves e ora vive a Viterbo. Doveva rientrare il 12 luglio scorso, il giorno in cui cominciò l’offensiva israeliana in Libano. Ieri la famiglia è stata informata subito ed è stato lo stesso ministro della Difesa Arturo Parisi a voler rassicurare la signora Punzo tranquillizzandola. «Credo che per ora resterò a Roma - ha dichiarato poi la moglie del capitano dell’Esercito - . Le notizie da quello che mi dite sembrano confortanti». Auguri anche da Prodi: «Questo mestiere di pacificare - ha detto il premier - richiede a volte anche dei rischi estremamente elevati». Al momento in cui è stato ferito erano presenti anche altri osservatori di altre nazionalità, tutti disarmati come prevede la missione di pace. Il gruppo di osservatori militari italiani della Missione Untso che opera in Medio Oriente dal 1958 è composto da 7 Ufficiali. Untso è la più vecchia missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, disposta con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 50 in data 29 maggio 1948. Gli Ufficiali osservatori hanno il compito di segnalare al Comando Untso ed agli osservatori degli altri paesi ogni trasgressione al cessate-il-fuoco tra le parti in causa, Israele, Libano, Giordania, Egitto e Siria, in quella regione, dipendono operativamente e disciplinarmente dal Comando del gruppo osservatori dell'Onu ed agiscono disarmati, utilizzando soltanto strumenti di osservazione e mezzi di trasmissione. Tra tutti gli Ufficiali che sono stati inviati sul posto fino ad oggi, c'è anche un caduto: il Capitano Carlo Olivieri ucciso al suo posto di osservazione il 6 ottobre del 1973 sul canale di Suez. Dal 1' Aprile 2000, la Missione è guidata dal Maggior Generale Franco Ganguzza.

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