Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele ha ucciso 7 hezbollah e 279 civili ? perché nessuno mette in dubbio dati così poco credibili ?
Testata:L'Unità - Avvenire - Europa Autore: Umberto De Giovannangeli - Saad Kiwan - Robert Fisk Titolo: «E' guerra continua, i morti sono 300 - Libanesi senza scampo - Beirut , il paradiso perduto»
309 vittime, di cui 279 civili e 23 soldati libanesi. E' il bilancio delle operazioni militari israeliane in Libano stillato da u.d.g. nell'articolo "E' guerra continua, i morti sono 300", pubblicato a pagina 2 dell'UNITA' del 20 luglio 2006 Sommando i "civili"ai soldati libanesi si ha un totale di di 302 vittime. Vorrebbe dire che finora Israele avrebbe ucciso sette appartenenti a Hezbollah. Un dato assolutamente non credibile. Molto più probabile che nella prima cifra, proveniente da fonte libanese, siano compresi i terroristi di Hezbollah, classificati come civili dal governo libanese in quanto non militari.
Su questo punto L'UNITA' non è l'unico quotidiano a mancare di prudenza e discernimento critico.
In prima pagina sull'AVVENIRE leggiamo, nel sommario sotto il titolo di apertura, "A otto giorni dall'inizio del conflitto sono più di trecento le vittime per la maggior parte civili inermi".
Main generale i quotidiani evitano di indicare un numero per i terroristi di Hezbollah uccisi, tutti si limitano a dare la cifra totale delle vittime.
Si tratta di un problema di mancanza di informazioni, chiaramente, dovuto anche al fatto che le fonti militari israeliane possono comunicare la natura dei loro obiettivi, ma probabilmente non possono facilmente verificare l'entità delle perdite nemiche e la veridicità delle affermazioni libanesi.
Va comunque sottolineato che il vice premier israeliano Peres già mercoledì ha messo in dubbio l’attendibilità delle cifre di vittime in Libano dichiarate dalle autorità libanesi (fonte israele.net) Altra notizia non riportata dai giornali italiani.
Oggi, del resto, soltanto Fiamma Nirenstein sulla STAMPA riporta un altra notizia cruciale: quella secondo la quale gli hezbollah avrebbero fisicamente impedito agli abitanti dei villagi sciiti del sud di fuggire dalla zona.
In compenso su EUROPA nell'articolo, pubblicato a pagina 2 "Libanesi senza scampo" Saad Kiwan a dispetto dei dati sull'alto numero di profughi interni rifugiati a Beirut, nel nord del paese e sulle colline, a dispetto del tempo intercorso tra gli avvertimenti di Israele e l'inizio dei bombardamenti nel sud , accusa Israele di aver intrappolato il libanesi del sud, invitandoli ad allontanarsi dalle zone a rischio nello stesso momento in cui distruggeva le loro vie di fuga.
Sembra che in Libano si sia ora creata una situazione caotica nella quale i profughi, pur non essendo "bloccati" nei loro villaggi, incontrano difficoltà a muoversi, spesso devono spostarsi a piedi e temono di essere colpiti per errore mentre fuggono. Così la testimonianza di Pierre Wanna pubblicata dal MANIFESTO ("Io infuga dal sud, senza meta") dalla quale però non emerge affatto uno scenario nel quale Israele avrebbe distrutto ogni via d'uscita dal sud del paese.
E' comunque necessario ricordare ancora che il Libano è pieno di bunker nei quali si nascondono i capi di Hezbollah e le loro armi, ma non di rifugi per la popolazione civile. Della quale i terroristi si fanno scudo. Un elevato numero di morti civili è purtroppo probabile, come conseguenza della criminale tattica di Nasrallah, che viola, tra l'altro, la convenzione di Ginevra.
In particolare questo dato è da tenere a mente quando si legge, nell'articolo di Robert Fisk "Beirut il paradiso perduto", pubblicato dall'Unità:
Diciamo che sono stati loro
cioè i libanesi, il che è inconfutabile, anche se dispiace a Fisk
a incominciare la guerra e mettiamo sullo stesso piano le loro spaventose perdite -240 in tutto il Libano, la notte scorsa
da leggersi, immaginiamo, fino alla notte scorsa, ma Fisk sembra suggerire, falsamente, che ci siano stati 240 morti libanesi in una notte
con i 24 morti di Israele, come se le cifre fossero pari
Ma i morti israeliani sarebbero ancora di più se il governo non fosse impegnato a difendere le vite dei suoi cittadini. In Israele i rifugi per i civili ci sono, e proprio perché la campagna in Libano ha mirato alle postazioni di Hezbollah, e non ai civili libanesi,i lanci di razzi katyusha sono diminuiti, insieme alla probabilità che uno di essi causi una strage come quella di Haifa e quella di Nazareth.
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