Preventiva e ingiustificata svalutazione delle conclusioni dell'inchiesta israeliana sulla strage delle spiaggia di Gaza nell'articolo di Giorgio Raccah pubblicato dalla GAZZETTA del SUD del 22 giugno 2006:
L'occhiello(" Inchiesta sbrigativa che naturalmente esclude ogni responsabilità dello Stato ebraico") suggerisce apertamente che l'inchiesta abbia avuto una conclusione preordinata.
Ecco il testo:
GERUSALEMME – A conferma del detto che in guerra la prima vittima è la verità, su chi sia responsabile dell'uccisione di otto civili palestinesi, membri della stessa famiglia, il 9 giugno scorso durante un bombardamento israeliano su una spiaggia di Gaza, a Bet Lahiya, un animato scambio di accuse è ora in corso tra le forze armate israeliane – che si dichiarano innocenti – e i palestinesi e organizzazioni umanitarie che contestano la versione israeliana.
La non colpevolezza delle forze armate israeliane è stata ribadita ieri a chiare lettere, in una conferenza, stampa, dall'inquirente militare generale Meir Kalifi, secondo il quale un minuzioso esame di due schegge estratte dai corpi di due dei palestinesi feriti a Bet Lahiya prova in modo conclusivo che non appartenevano a proiettili di 155 mm. di calibro sparati quel giorno dall'artiglieria.
«Posso affermare senza ombra di dubbio – ha detto Kalifi – che la scheggia estratta dal bambino ferito sulla spiaggia di Gaza non è di un proiettile di 155 mm.».
Le forze armate, ha detto Kalifi, stanno ora considerando due possibilità: che a causare l'esplosione sia stata una mina deposta da armati palestinesi in previsione di uno sbarco di commando israeliani sulla spiaggia o che sia scoppiato un vecchio proiettile israeliano sparato diverso tempo prima.
Ma per l'organizzazione umanitaria Human Rights Watch (HRW) l'inchiesta delle forze armate è incompleta perché esclude prove importanti»
HRW ha poi detto che le conclusioni di Israele circa l'impossibilità che a causare la strage sia stato un proiettile di artiglieria sono accettabili.
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In un comunicato emesso ieri, dopo un incontro di inquirenti di HRW col generale Kalifi, l'organizzazione umanitaria ha rinnovato la sua richiesta di un'inchiesta indipendente sulla morte dei civili palestinesi.
«Un'inchiesta che si rifiuta di prendere in considerazione prove contraddittorie può difficilmente essere considerata credibile»
le prove erano quelle inaffidabili fornite (o costruite) dai palestinesi
ha detto Marc Garlasco, analista militare di HRW.
che ha poi riconosciuto la serietà dell'inchiesta israeliana
Le forze armate israeliane affermano tra l'altro che l'esplosione che ha causato la morte dei civili è avvenuta diversi minuti dopo che era cessato il fuoco d'artiglieria.
HRW sostiene invece che materiale raccolto dai suoi investigatori e da giornalisti indipendenti indica che la micidiale esplosione si è verificata quando il bombardamento d'artiglieria era ancora in corso. Tuttavia questo materiale è stato respinto dagli inquirenti militari che lo hanno definito "non importante".
L' Autorità palestinese ha respinto le conclusioni degli inquirenti israeliani e ha rinnovato la richiesta di un'inchiesta internazionale. Una possibilità che il premier Ehud Olmert ha escluso affermando di avere piena fiducia in quella condotta dalle forze armate. Intanto ieri c'è stato un raid aereo israeliano a Khan Yunes nella striscia di Gaza. Due donne uccise e una decina di persone ferite, secondo fonti palestinesi. Un razzo ha colpito una casa in cui stava pranzando una famiglia. Tra i feriti anche alcuni bimbi. Un portavoce militare israeliano ha confermato solo un attacco aereo.
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