Una carrellata sui titoli di alcuni quotidiani di oggi, domenica 11/06/2006. Cominciamo con l'UNITA', dove Umberto de Giovannangeli intervista Saeb Erekat, braccio destro di Abu Mazen, dopo una lunga carriera sotto Arafat. Come sempre con u.d.g. ogni luogo comune viene confermato e rafforzato. "Il mondo fermi questi crimini", dichiara Erekat, ma u.d.g. una parolina sui missili Kassam e sul terrorismo palestinese non gliela pone proprio. Che il terrorismo sia alla base della risposta israeliana è una affermazione che sul "quotidiano vicino ai DS" come con molto tatto viene definito quello che altro non è che il giornale del partito, non avremo mai il piacere di trovare.
Su LIBERAZIONE, il quotidiano del presidente della Camera Fausto Bertinotti, non è benemerito presso i nostri rivoluzionari solo per le vignette antisemite di Apicella. Oggi pubblica un editoriale di Ali Rashid, neo eletto in Parlamento, quindi sotto ogni titolo un deputato che ci rappresenta tutti. Centrato il titolo del suo editoriale, "Se quella sabbia potesse parlare". Davvero, se la sabbia di gaza potesse parlare, e se solo Ali Rashid avesse l'udito aperto per ascoltare, ne sentiremmo della belle. Per esempio come si organizza il terrorismo che in tutti questi anni ha fatto strage in Israele. Ma il canale satellitare della Palestina, che Rahid guarda per essere bene informato, queste notizie non le dà. E se non le dà, vuol dire che non contano nulla. Le famiglie sterminate hanno diritto ad essere piante solo se sono palestinesi.
IL MANIFESTO, di grana un po' fine del cugino bertinottiano, piange meno e scava un po' più a fondo. Michele Giorgio si concentra sul referendum proposto da Abu Mazen, e dà spazio a chi lo definisce un " referendum al buio ". Ha fatto litigare Hamas e Abu Mazen, e questo dispiace al quotidiano comunista. Che il referendum sia inaccettabile per gli obiettivi che si propone contro la sicurezza di Israele è un fatto secondario.
Su AVVENIRE, il commento politico di Graziano Motta, come sempre accurato ed equilibrato. Descrive il referendum per uqllo che è, una faida interpalestinese, che non avrà nessna influenza sulle decisioni del governo Olmert. Ricorda poi, molto opportunamente, come la tanto strombazzata tregua di Hamas sia stata alla fin fine ben poca cosa, essendo continuati gli attacchi da Gaza contro Israele. La cronaca, affidata a Luca Geronico, è corretta e bene informata.
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