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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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L'Opinione - Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.06.2006 Ancora indignazione per l'attacco ad Andrea Jarach
nuove lettere dei lettori, ma L'Espresso non pubblica quelle che ha ricevuto

Testata:L'Opinione - Informazione Corretta
Autore: Dimitri Buffa - la redazione
Titolo: «“Che imbarazzo per noi ebrei essere di sinistra” Continuano le lettere di protesta contro Enzo Biagi - lettere»

L'OPINIONE di venerdì 9 giugno 2006  pubblica un articolo di Dimitri Buffa sulle molte lettere giunte a Informazione Corretta sul caso Jarach- Biagi, riproponendone due.
Ecco il testo:

Le due caselle di posta elettronica del sito internet di Angelo Pezzana, www.inmformazionecorretta.it da qualche giorno a questa parte sono in overbooking. A intasarle le lettere di ebrei, simpatizzanti delle comunità ebraiche di Milano e semplici amici di Israele indignati per l’articolo di Enzo Biagi sull’ultimo numero de “L’espresso”, quello purtroppo ancora in edicola. Oggi ne abbiamo scelte due da ripubblicare. Significativa, soprattutto, la prima che risponde ideologicamente per le rime a chi come Biagi si chiedeva come avesse fatto Jarach a candidarsi con la Moratti che era alleata anche dell’ultra destra antisemita. E questo signore gli ha risposto in pratica così: già, ma io ebreo, come faccio a stare con la sinistra che mi sputa addosso nei cortei e mi brucia le bandiere di Israele o della Brigata ebraica?
Dimitri Buffa

Caro Enzo Biagi,
come ho sempre letto volentieri i suoi articoli! Sono sempre stata una sua ammiratrice e ho sempre pensato a Lei come ad una persona di buon senso, amica del popolo ebraico, ma ho letto ieri il suo articolo sull’Espresso e mi permetto di chiedere: cosa Le è successo? Lei critica Andrea Jarach perché si è candidato nella lista Moratti, ma ognuno ha il diritto di candidarsi nella lista che preferisce, non crede? Io, però, vorrei dire un’altra cosa, farla partecipe del disagio profondo che vivo come ebrea italiana, figlia di persone che il fascismo lo hanno vissuto, lo hanno subìto sulla propria pelle e che dal fascismo sono stati umiliati, derubati, sono stati privati della loro identità e costretti a vivere da braccati. Per tutti questi motivi, io sono stata cresciuta a pane e antifascismo, e proprio in questa ottica non ho potuto assolutamente votare chi ha deciso di andare a braccetto con i fascisti di nuova generazione. Ma, caro Biagi, non ho potuto votare neanche la sinistra, che va a braccetto con chi assume posizioni acriticamente anti-israeliane, con chi rimbrotta senza troppa convinzione chi pubblica vignette al vetriolo sul muro che Israele ha costruito per impedire al terrorismo palestinese di mietere un numero maggiore di vittime, con chi dichiara senza vergogna che il sionismo è un movimento razzista e arriva addirittura a giustificare i kamikaze. Ferrando non è un caso isolato, ma rispecchia l’opinione di molte persone. Proprio queste persone mi hanno costretta ad avvalermi della protezione della polizia quando ho sfilato il 25 Aprile sotto la bandiera della Brigata Ebraica. Le assicuro, dottor Biagi, che ho un forte imbarazzo per essere stata di sinistra, anzi io sono di sinistra, ma è la sinistra che ha litigato con se stessa, che si è allontanata dai suoi ideali libertari e che ha preso una strada buonista e falsamente pacifista a senso unico, che spero venga corretta presto.
Ester Picciotto

Egregio Direttore,
mi domando con che criterio e come abbia potuto pubblicare un articolo come quello di Enzo Biagi su Andrea Jarach e su Matthias Goring.
Articolo assurdo, infamante, inesatto e sconnesso. Chiamare Andrea Jarach “un ebreo che va a braccetto con i neofascisti”, fare un parallelismo con Matthias Goring, quasi come gettare nell’infamia l’uno e redimere l’altro, è la cosa più aberrante che abbia letto negli ultimi tempi.
Che pena leggere queste cose in un settimanale prestigioso come il Suo, scritte da un giornalista famoso! Con preghiera di pubblicazione.
Ing. Giorgio Alcalay

Di seguito, altre due lettere giunte in redazione:

Spett. Redazione I.C., nel leggere molte delle lettere inviate per esprimere lo sdegno nei confronti di Enzo Biagi dopo il suo delirante articolo su Andrea Jarnach, forse le più, c'è da rimanere stupiti e stupefatti. Nessun inizio o pochi incipit con le parole: vergogna, la vergogna non ha limiti, ma una sorta di stupita e sputefacente sorpresa! Il grande giornalista, il punto di riferimento, l'uomo posto per anni sul piedistallo come poteva essere giunto a tanto: più rammarico per l'idolo infranto che per le sue ignobili parole! Viene da chiedersi se tale grandezza fosse solo legata al solo fatto che per quasi 50 anni ha ubriacato tutti, prima sotto la bandiera dell'antifascimo poi sotto quella dell'anti-berlusconismo, e non tanto per quello di giusto o di sbagliato scrivesse. Da parte mia attendo sempre una risposta su tal Enzo Marco Biagi citato dai fratelli De Caro e su tal giornalista Enzo Biagi che compare nel libro della Serri " I redenti". Qualora vi fosse piena identità dei "tre" Biagi si può giungere solo a questa triste ed amara conclusione: nel 1941 per lui tutti gli ebrei erano cattivi, nel 2006 é cattivo solo l'ebreo che non sta politicamentedalla sua parte ma da quella dell'odiato Berlusconi. Chiudo rinnovando per l'ennesima volta la mia più grande solidarietà ed amichevole vicinanza al Dr. Andrea Jarach. Distinti saluti Giuseppe Casarini-Binasco (MI)

"Egr. Direttore,

sono venuto a conoscenza della nota di Biagi su Jarach da
www.informazionecorretta.it

Davvero tutte le volte che ho la ventura di leggere il Sig.Biagi mi
chiedo come sia possibile che un "giornalista" così scolastico possa
godere di tanta stima presso settori dell'opinione pubblica, non avendo
egli a suo merito alcunché di rilevante se non quel tanto di mestiere e
attitudine a riferire aneddoti e storielle sui personaggi e avvenimenti
che gli è capitato di conoscere, sempre però ad un livello
fastidiosamente superficiale,  senza mostrare di aver davvero capito
quello che osservava.

In questo senso la chiusa dell'articolo in questione "...Non posso
capire e non voglio nemmeno fare la fatica di capire" può  rappresentare
compiutamente la sintesi delle sue abilità e della sua storia
professionale.

Cordiali saluti,
Dario Iannelli

Le lettere inviate a Informazione Corretta sono state inviate anche all'Espresso.
Come la nostra casella di posta elettronica, dunque, anche quella del settimanale è stata raggiunta da numerose proteste per l'articolo di Biagi.
Eppure, nel numero in edicola oggi (venerdì 9 giugno 2006) non c'è n'é traccia.
Nessuna lettera compare nella rubrica "Per posta, per e-mail" , mentre Biagi nel suo spazio affronta tutt'altro argomento (il delitto Calabresi e la grazia a Bompressi).
Il costume del settimanale è la censura delle opinioni dissenzienti?


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