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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire Rassegna Stampa
24.05.2006 Credere alla propaganda di Hamas
l'errore del quotidiano cattolico

Testata: Avvenire
Data: 24 maggio 2006
Pagina: 15
Autore: la redazione
Titolo: «Haniyeh offre una lunga tregua Preso un super latitante di Hamas»

"Haniyeh offre una lunga tregua" titola AVVENIRE di mercoledì 24 maggio 2006.
Haniyeh, si legge nell'articolo

cerca di gettare acqua sul fuoco

della grave escalation innescata, secondo le accuse della stessa Hamas dall'arresto del terrorista stragista Ibrahim Hamed (anche lui di Hamas)

con dichiarazioni concilianti verso Israele e tranqullizanti per quanto riguarda la situazione nella Striscia. "Se Israele si ritirerà  ai confini del 67 ci sarà la pace: noi osserveremo una tregua di lunghi anni" ha detto in un'intervista a Haaretz.

E' appena il caso di osservare che una tregua non è la pace, ma la preparazione a una nuova fase della guerra. Se vi fossero dei dubbi basterebbero le dichiarazioni di Khaled Meshal, capo di Hamas a Damasco, di Mahmoud al Zahar, minstro degli Esteri dell'Anp o di Jamal Abu Samhadana, terrorista nominato direttore generale del ministero degli Interni, concordi nel negare il diritto all'esistenza di Israele e nel dichiararle guerra eterna per toglierseli. AVVENIRE ignora poi il contesto nel quale Haniyeh ha riproposto le sue posizioni. Che sono di sostanziale chiusura (il riconoscimento di Israele é comunque escluso, come giustamente sottolinea poco oltre lo stesso quotidiano cattolico) e che non sono certo novità. Ma che, formulate con abilità e ipocrisia alla vigilia del vertice Bush-Olmert servono egregiamente alla propaganda del "partito" di governo palestinese, in cerca di riconoscimento nella comunità internazionale (vedi La propaganda preventiva di Hamas, Informazione Corretta). A patto che ci siano giornalisti, opinioni pubbliche e politici disposti a credere a tutto ciò che Haniyeh o qualsiasi altro leader palestinese propina loro.

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lettere@avvenire.it

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