Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L'ambasciatore del terrorismo di Hamas in Europa molto gradito ai governi svedese e norvegese
Testata: Corriere della Sera Data: 18 maggio 2006 Pagina: 18 Autore: Giuseppe Sarcina Titolo: «Ministro di Hamas s'aggira per l'Europa»
Dal CORRIERE della SERA del 18 maggio 2006:
BRUXELLES — E' una specie di «intoccabile»: da dieci giorni Atef Adwan, ministro palestinese del governo di Hamas, gira per l'Europa, lasciandosi alla spalle una scia di irritazione e imbarazzi diplomatici. «Ma chi lo ha invitato?», è esplosa, furibonda, la cancelliera Angela Merkel, dopo aver seguito su una cartina i suoi spostamenti. Hamas è tuttora inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche compilata dall'Unione europea. Tutti e 25 i governi della Ue si sono impegnati a non aver alcun tipo di contatto politico con esponenti del gruppo islamico radicale. Un divieto confermato anche dopo la vittoria nelle recenti elezioni palestinesi. In realtà le cose non sono così semplici. La Ue ha messo al bando Hamas «come entità», ma non ha previsto alcuna restrizione per gli esponenti del gruppo. In altri termini qualunque personalità dell'organizzazione boicottata politicamente, può presentare regolare domanda di visto alle autorità dei Paesi europei. Ed è esattamente quello che ha fatto Adwan all'inizio di maggio, rivolgendosi al consolato svedese. Il ministro, titolare del portafoglio «per i rifugiati», aveva accettato l'invito a partecipare a un convegno sui «diritti umani degli esiliati palestinesi», promosso da un'associazione «non governativa» di Malmoe. I funzionari svedesi avrebbero pagato pur di evitare la pratica. Per giorni hanno controllato e ricontrollato le liste dei ricercati, o degli «indesiderati» predisposte da Europol. Niente. Nulla a carico del «signor» Atef Adwan e pazienza se oltre alle carte del convegno si porterà dietro, su questo non ci sono mai stati dubbi, anche la «valigetta diplomatica ». Le spiegazioni giuridico- burocratiche, però, non sono piaciute ai tedeschi. L'irritazione di Berlino è via via cresciuta, osservando la disinvoltura con cui Adwan si muoveva tra le frontiere. Sabato 6 maggio, dunque, a Malmoe: convegno e discorsi politici, ma nessun incontro con funzionari o diplomatici svedesi. Subito dopo, però, il ministro si sposta in Norvegia, rimanendo nello spazio «Schengen», ma uscendo dai confini della Ue. E qui l'accoglienza è quella riservata a un qualsiasi ospite politico di rilievo. I parlamentari dei partiti politici al governo invitano Adwan a un confronto pubblico. Il palestinese di Hamas coglie l'opportunità per lanciare un appello a sostenere gli aiuti umanitari nei Territori. Poi viene ricevuto anche da un sottosegretario del ministero degli Esteri di Norvegia. Per la Germania è troppo. A Berlino il capo della diplomazia, il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, invia un messaggio formale al collega norvegese: fate sapere a Adwan che il governo tedesco lo considera «persona indesiderata». Il palestinese, però, non si scompone. Prima di partire per l'Europa aveva fatto sapere che avrebbe visitato «quattro Paesi dello spazio Schengen». Dopo Svezia e Norvegia, ecco quindi la Germania, dove, secondo informazioni raccolte dalla cancelleria, sarebbe stato ricevuto da un'associazione per lo sviluppo dei rapporti tra «tedeschi e arabi». È riuscito anche a incontrare tre deputati, un socialdemocratico e due liberali, irritando ancor di più il governo. Le diplomazie ora si informano discretamente sui movimenti negli aeroporti. Dove sbucherà l'intoccabile Adwan? Ieri correvano voci di un imminente sbarco in Italia. Qualcuno, però, fa i conti: il visto concesso dagli svedesi dovrebbe scadere a breve. Forse il ministro di Hamas sta già per tornare a casa.
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