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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.05.2006 Milano dedica un parco alla vittime irachene del terrorismo, martiri della libertà
un editoriale di Magdi Allam

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 maggio 2006
Pagina: 28
Autore: Magdi Allam
Titolo: «Omaggio agli iracheni «martiri della libertà»»
Dal CORRIERE della SERA di domenica 14 maggio 2006:

Dalle 11 di domani mattina Milano avrà il «Parco martiri della libertà iracheni vittime del terrorismo». Così il sindaco Albertini rinominerà il Parco Martesana. Un'iniziativa coraggiosa, con una forte connotazione etica, politica e civile, in netto contrasto con chi in seno al Consiglio comunale, ma anche alla Procura milanese, ritiene che i martiri sarebbero i terroristi, non le loro vittime.
Una decisione, finora unica in Europa, basata sulla condanna totale e assoluta del terrorismo che colpisce i «contingenti di pace» internazionali, i militari e i poliziotti iracheni e, soprattutto, le migliaia di civili massacrati indiscriminatamente. Che afferma in modo esplicito che le vittime del terrorismo in Iraq vanno onorate al pari delle vittime del terrorismo in Italia, nella consapevolezza che siamo tutti impegnati in una comune battaglia per la vita e la civiltà contro la cultura della morte e le barbarie.
Nel suo breve intervento Albertini spiegherà che la dedica di un parco ai «martiri della libertà iracheni» serve a «ricordare che, accanto ai caduti e ai feriti militari e civili dei contingenti di pace e delle organizzazioni governative inviate da tante nazioni democratiche, ogni giorno cadono negli attentati orditi dal terrorismo frutto dell'odio, dell'intolleranza e dell'oscurantismo decine di iracheni, spesso giovanissimi, che hanno deciso di combattere un'eroica battaglia di pace e libertà per la loro terra e per il loro Paese». Il sindaco sottolineerà che «nella follia dell'omicidio di massa, del massacro, vi è una logica: forze armate e polizia, in Iraq come in Italia, rappresentano lo Stato, l'unità nazionale, la percezione dell'esistenza di un potere legittimo e la sovranità dello stesso. Ogni vittima irachena caduta per quella democrazia per la quale si battono, soffrono e muoiono anche tanti nostri concittadini italiani deve essere ricordato, al di là di ogni retorica, al di là di ogni facile demagogia, come un eroe della libertà». Sono personalmente soddisfatto di questa nobile azione del Comune di Milano perché fa proprio un appello da me espresso proprio all'inizio del mio ultimo libro Vincere la paura:
«Tutti noi dovremmo essere grati agli eroici "martiri della libertà" iracheni (...). Il mio auspicio è che non solo a Bagdad, ma in tutte le capitali delle nazioni civili, si dedichi una piazza o una via ai "martiri della libertà" iracheni. Probabilmente resteranno anonimi. Forse cadranno nell' oblio. Ma noi dobbiamo sapere che una piccola fetta di storia che coincide con la nostra vita è cambiata grazie a loro». Mi riferivo al sacrificio dei poliziotti che si opposero ai terroristi suicidi quando tentarono di avvicinarsi ai seggi elettorali il 30 gennaio 2005.
La cerimonia di rinomina del Parco Martesana avverrà dall'ingresso in fondo a via Agordat. Insieme al sindaco saranno presenti il presidente del Parlamento del Kurdistan, Adnan Al Mufti, anch'egli sopravvissuto a un attentato terroristico, l'ambasciatore iracheno in Italia, Mohammed Al Amili, il console generale iracheno, Sinan Al Sheikh, e il portavoce della Comunità curda in Italia Adib Fateh Ali.

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