Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Gentile Direttore, ho cominciato a leggere, da ignorante qual sono, dapprima con interesse, poi via via con stupore il bell'elzeviro del Vs Igor Man.(La stampa, 25 Aprile, 2006, pag. 1, "Nel mirino" di Igor Man) Ne ho apprezzato l'analisi e il forbito linguaggio anche se qualche affermazione mi è rimasta, mea culpa, oscura, ma quel che mi ha lasciato a dir poco perplesso è stato l'inaspettato finale: e poichè l'autore parlava di Storia che, come è stato ricordato recentemente, insegna ma non ha scolari, mi son tornati alla mente, seppur confusamente perchè come ho già detto sono di un'ignoranza abissale, alcuni frammentari ricordi in rapporto alla seconda guerra mondiale, ad un primo ministro britannico chiamato Chamberlain, a una cosa chiamata mi pare appeasement e così via. La prego credere che comprendo perfettamente che si possa optare per una politica di "dialogo" ma giustificarla con la constatazione <normali>> non può che indurre il lettore a pensare che tutte le osservazioni precedenti dell'articolista fossero esclusivamente di tipo concessivista e strumentale, e non analitiche come potrebbe parere ad una lettore distratto. Concordo pienamente con chi ritiene che la prima guerra mondiale sia scoppiata anche per mancanza di "dialogo", e che alla base degli orrori della seconda siano state le politiche di arrendevolezza per speranza di pace. Ma se si ritiene utile una politica di appeasement occorrono ben più solide ragioni di quelle portate dal signor Igor Man: le povere argomentazioni possono solo far pensare se non a una furbesca connivenza almeno ad una astuzia alla Quinto Fabio Massimo, con vantaggio all'incontrario. Se il signor Man ha argomentazioni che lo portino ad assimilare la situazione attuale alle condizioni pre-prima guerra mondiale ce le esponga: noi poveri lettori le valuteremo senza pregiudizi. E non ci sentiremo raggirati. Al di là di questo spiacevole infortunio, Le esprimo, tuttavia, il mio apprezzamento per il quotidiano da Lei diretto, e spero vorrà gradire miei più cordiali saluti.