Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ancora per la serie: con amici così , chi ha più bisogno di nemici? un editoriale di Janiki Cingoli
Testata: Europa Data: 27 aprile 2006 Pagina: 1 Autore: Janiki Cingoli Titolo: «La sinistra e i suoi residui di fango»
Un passo dell'editoriale di Janiki Cingoli sui fatti del 25 aprile 2006 a Milano, pubblicato dal EUROPA del 27 aprile, stravolge il senso del piano della Lega araba approvato a Beirut nel 2002 E' evidente che, ad oggi, non é venuto da questa associazione nessun riconoscimento di Israele. Ma per Cingoli la "politica del rifiuto" sarebbe già stata abbandonata". Una disinformazione pericolosa. Ecco il testo:
Condannare gli atti o la politica di un governo israeliano è certo legittimo. Ma bruciarne la bandiera significa affermare che quello stato deve scomparire, deve essere annientato, o per l’appunto bruciato. Era la piattaforma che un tempo fu degli arabi, che affermavano la necessità di annientare l’entità sionista e che oggi viene rilanciata da bin Laden e dallo stesso presidente dell’Iran, Ahmadinejad. La Lega Araba quelle posizioni le ha abbandonate da tempo, e all’unanimità: con la piattaforma di Beirut nel 2002, tutti gli stati arabi si sono detti disposti a riconoscere Israele e a stabilire relazioni normali con esso, se si ritira dai territori occupati, accetta la creazione di uno stato palestinese e dà una soluzione equa e concordata al problema dei rifugiati.
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