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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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L'Unità - Il Giorno Rassegna Stampa
25.04.2006 Ahmadinejad permette alle donne di andare allo stadio
e le minacce a Israele passano in secondo piano

Testata:L'Unità - Il Giorno
Autore: Gabriel Bertinetto - Giampaolo Pioli
Titolo: «Ahmadinejad blandisce le donne e minaccia Israele - Le donne potranno andare allo stadio»

Dare più rilievo alla (falsa) apertura verso le donne che alle nuove minacce a Israele del presidente iraniano Ahmadinejad.
Lo fanno sia L'UNITA' che Il GIORNO.
Dal primo quotidiano riportiamo l'articolo di Gabriel Bertinetto "
Ahmadinejad blandisce le donne e minaccia Israele":

CADE PER LE DONNE in Iran il divieto d’accesso agli stadi, entrato in vigore con la rivoluzione khomeinista nel 1979. La norma aveva resistito ad otto anni di vani
assalti lanciati dai riformatori alla cittadella del pregiudizio e dell’oppressione teocratica, sotto la presidenza del moderato Khatami. Ma per farla evaporare è bastata una spintarella del suo successore, il falco Ahmadinejad, cioè proprio colui da cui ci si sarebbe potuto aspettare piuttosto una riconferma ed un consolidamento del bando, all’insegna dei principi di cui non perde occasione di proclamarsi difensore. D’improvviso il paladino dell’ortodossia rivoluzionaria, il propugnatore del ritorno alle origini, scrive al responsabile statale per lo sport Mohammad Ali-Abadi e ordina di consentire l’ingresso al pubblico femminile. «Con una corretta pianificazione, che rispetti la dignità e l’onore delle donne -sostiene Ahmadinejad- i migliori posti negli stadi devono essere riservati a donne e famiglie, in occasione di partite del campionato nazionale di calcio e altri importanti incontri». Soddisfazione in alcuni ambienti femminili che si erano battuti per la caduta delle restrizioni. «Sono felice che per la prima volta ci sia consentito entrare allo stadio come normali essere umani», afferma Parastoo Dokuohaki, una scrittrice che da tempo si batteva per la rimozione del divieto. Entusiasta Mahbubeh Abbasgholizadeh, che fu ferita dalla polizia durante una protesta fuori dallo stadio Azadi di Teheran: «I nostri sforzi finalmente hanno dato frutti».
A ben guardare, l’apertura del presidente iraniano non si discosta però dalla logica della rigida separazione tra i sessi che caratterizza i comportamenti pubblici consentiti dalle leggi e dalle consuetudini nella Repubblica teocratica. Per le spettatrici negli impianti sportivi dovranno essere attrezzati appositi spazi separati. Il provvedimento inoltre segue di soli due giorni l’inasprimento delle pene contro coloro, uomini e donne, che violano le norme sull’abbigliamento e sui comportamenti in pubblico. D’ora in poi i colpevoli pagheranno multe salate. Contenti i conservatori, che votarono Ahmadinejad per la sua conclamata fedeltà all’Islam ed al khomeimismo. Contenti però anche i giovani che lo scelsero per la sua fama di integerrimo avversario della corruzione ed ai quali stanno strette le commistioni fra legge e religione. Nel decreto infatti non si parla più di punizioni corporali.
Ahmadinejad va dunque alla ricerca di consensi in patria, nel momento in cui la sua politica nucleare e le feroci polemiche con l’Occidente e con Israele, lo isolano sempre più sul piano internazionale. Ancora ieri ha ribadito che l'Iran non ha intenzione di discutere di una sospensione delle sue attività di arricchimento dell'uranio, e ha fatto capire che il suo Paese potrebbe uscire dal Trattato di non proliferazione nucleare se non gli verrà riconosciuto il diritto di proseguire nel suo programma, che ha ribadito avere fini pacifici. Quanto a Israele, Ahmadinejad ha affermato che «non può sopravvivere» perchè è stato imposto al popolo palestinese a causa delle precedenti persecuzioni contro gli ebrei. Sulle quali per altro ha ancora una volta espresso un dubbio: «Poniamo che quello che dite (l'Olocausto) sia vero. In tal caso chi deve pagare? Voi europei avete reso l'Europa insicura per gli ebrei, che hanno dovuto emigrare in Medio Oriente. Lasciate che tornino nei loro Paesi d'origine. Voi avete creato il problema, ora spetta a voi risolverlo».

" «Le donne potranno andare allo stadio» Ahmadinejad cancella il divieto islamico " titola invece il quotidiano milanese.

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lettere@unita.it
andrea.brusa@quotidiano.net

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