Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Non é tempo di ammiccamenti ad Hamas e di una controriforma della politica mediorientale italiana
Testata: Il Foglio Data: 20 aprile 2006 Pagina: 4 Autore: Luigi Compagna - Giuliano Ferrara Titolo: «La svendita della politica estera italiana a Hamas non sarà tollerata»
Dal FOGLIO di mercoledì 19 aprile 2006, una lettera al direttore e la risposta:
Al direttore - A Tel Aviv il terrorismo semina morte. A Prodi sembra tempo di ammiccamenti a Hamas. Ed è amaro che sia così. Mai in questi anni l’amicizia con Israele era stata intesa come esclusiva del centrodestra. Oggi però nel centrosinistra non sono rigorosamente confutati gli argomenti da Prodi evocati in una sguaiata intervista, prima di Pasqua, a una tv araba. Luigi Compagna, presidente del comitato Italia Israele dell’Unione interparlamentare
Una svolta di politica araba alla francese sarebbe combattuta da noi con ogni mezzo intellettuale e politico. La politica deve essere divertente, d’accordo, ma con il fuoco non è lecito scherzare. Se per mediare con Diliberto (e molti altri) o per intima convinzione personale e per cultura tardoeuropeista, non si sa, ma Prodi è partito con il piede sinistro. Queste cose mettono in discussione l’esistenza di Israele, i veri diritti dei palestinesi, la lotta al terrorismo, la pace vera e non quella dei pacifisti, la capacità di stroncare le ambizioni atomiche di un pazzo lucido a capo di una Repubblica islamista, il ruolo e la dignità della politica estera italiana, cioè della Repubblica nostra, occidentale e cristiana. Spero che nello staff di Prodi ci sia gente come Robin, il corsivista del giornale della Margherita che non gliel’ha mandata a dire. Altrimenti festeggeremo questa cultura e questa politica lugubre di svendita a modo nostro, e stavolta a oltranza.
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