Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Così Hamas si prepara alla guerra mentre il mondo cerca di lasciarsi ingannare dalle sue "aperture" esclusivamente tattiche
Testata: Autore: Rodolfo Ballardini Titolo: «Hamas cerca di addestrare le sue forze»
La RID (Rivista Italiana Difesa) pubblica nel numero di aprile a pagina 10 un articolo, a firma Rodolfo Ballardini, intitolato “Hamas cerca di addestrare le sue forze”; un articolo davvero interessante alla luce delle recenti affermazioni del Ministro degli Esteri di Hamas, Mahmoud Zahar, riportate nella lettera inviata a Kofi Annan, sulla loro volontà di “vivere in pace e sicurezza, libertà e indipendenza, fianco a fianco con i nostri vicini in questa sacra parte del mondo”. Ecco il testo:
“Hamas ha in progetto di addestrare un Esercito Palestinese i cui compiti saranno quelli di combattere coloro che non sono mussulmani, e di eliminare Israele”. Sono le parole pronunciate da Abu Huzaifa, nome di guerra del portavoce militare dell’organizzazione terroristica, all’agenzia di informazione palestinese Duniya Alwatan. Le sue dichiarazioni sono particolarmente interessanti in quanto rilasciate ad un’organizzazione interna alla struttura palestinese, quindi rivolte alla popolazione araba, e non ad uso e consumo dell’Occidente. Gli istruttori della futura armata di Hamas sono terroristi addestrati, o in corso di addestramento, all’estero. Va sottolineato, comunque, che gli accordi di Oslo escludono che l’Autorità palestinese possa dotarsi, almeno formalmente, di Forze Armate. Lo scorso 3 marzo la delegazione di Hamas guidata dal premier designato Ismail Haniye, giunta in Russia su invito del Presidente Putin, ha affrontato varie tematiche tra le quali, alla luce delle rivelazioni di Huzaifa, riveste una certa importanza il tentativo di riesumare la vecchia proposta di addestrare personale militare palestinese a Mosca, prassi che si verificava frequentemente al tempo dell’ex URSS: Infatti, il capo della delegazione in missione ha dichiarato alla stazione radio russa Mayak che gli incontri affronteranno la situazione politico-economica creatasi nel territorio palestinese dopo i recenti risultati elettorali e la possibilità di riprendere l’addestramento di forze palestinesi. Haniye ha solleticato gli interessi della Russia invitandola ad assumere un ruolo significativo nel processo di stabilizzazione della situazione medio-orientale. E’ ancora prematuro valutare l’esito della visita palestinese e Vladimir Putin non ha ricevuto la delegazione. Gli esponenti del governo russo che hanno partecipato agli incontri bilaterali non hanno rilasciato dichiarazioni circa la richiesta di assistenza militare. Seguendo le esternazioni di Abu Huzaifa, in ogni cittadina della striscia di Gaza dovrebbe essere installata una base militare con un adeguato contingente in grado di opporsi ad un eventuale attacco da terra israeliano. In queste strutture saranno addestrati gli aspiranti a divenire i soldati della Jihad pronti a condurre la guerra santa e distruggere lo Stato ebraico. Alla fine del periodo di training, i nuovi soldati entreranno nelle Brigate Ak Kassam già trasformate in reparti da combattimento. Secondo il mentore di Hamas, armi leggere moderne, razzi e ordigni esplosivi sofisticati sono già in dotazione alle brigate. Sempre grazie al concorso di elementi stranieri e all’assistenza non ufficiale di alcuni Stati, Hamas sta sviluppando un sistema di intelligence atto a conoscere quando Israele si appresta a colpire dall’aria, integrandolo con un sistema di comunicazioni in grado di preavvertire i terroristi, ponendoli in condizioni di sfuggire all’attacco. Per realizzare gran parte del programma militare, Hamas necessita di luoghi dove andare ad addestrarsi e di centinaia di milioni di dollari.
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