Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Crisi permanente in Israele le tinte fosche di un quotidiano che non si smentisce
Testata: Il Mattino Data: 04 aprile 2006 Pagina: 11 Autore: Michele Giorgio Titolo: «Israele, braccio di ferro Olmert-Peretz»
Il MATTINO di martedì 4 aprile 2006 non smentisce la sua propensione a tentare di dare sempre un’immagine a tinte fosche d’Israele. Non è passata nemmeno una settimana dalle elezioni, mentre le consultazioni per un accordo sul nuovo governo sono in corso, l’occhiello parla di un inesistente “vuoto di potere”. Non si capisce a cosa alluda Il MATTINO dal momento che c’è, come in ogni democrazia, un governo ancora in carica con i suoi ministri ed è proprio di queste ore il raggiungimento di un primo significativo accordo tra Kadima e Labour. Ancora una volta la propaganda al di sopra dei fatti. Ecco il testo:
IL VUOTO DI POTERE Israele, braccio di ferro Olmert-Peretz Entrambi i leader puntano alla poltrona di premier Hamas fa sapere: trattative con emissari francesi. Parigi nega
MICHELE GIORGIO Gerusalemme. Continua lo scontro sulla formazione del nuovo governo tra Ehud Olmert, leader del partito Kadima, vincitore delle elezioni israeliane di una settimana fa, e Amir Peretz, presidente del Labour e alfiere del welfare. Dalle consultazioni avviate dal presidente Moshe Katsav non è ancora uscito un orientamento preciso sebbene Olmert rimanga il premier incaricato più probabile. Peretz per entrare in una coalizione guidata da Kadima chiede il ministero delle finanze, un incarico di grande rilievo che gli consentirebbe dare un indirizzo più sociale alla politica economica del governo. Per questa ragione non ha esitato nei giorni scorsi a minacciare la formazione di una coalizione «innaturale», laburisti-destra, volta ad isolare Kadima. Ieri però Peretz ha dovuto annunciare di non aver alcuna intenzione di stringere una «alleanza di governo» con gli ultranazionalisti. «Non formerò un governo che non è in grado di promuovere le idee che ho sposato, sul welfare e i negoziati di pace», ha detto sperando di mettere a tacere tutti coloro che lo avevano contestato. La posizione di Olmert sembra al contrario rafforzata, anche grazie alle decisioni prese dal partito dei Pensionati (7 seggi) e del leader di Meretz (sinistra, 5 seggi) Yossi Sarid, che lo hanno indicato come loro favorito per l'incarico di premier. In questa direzione dovrebbero muoversi anche i due partiti ultra-ortodossi, Shas (12 seggi) e Torah Unita (6). Intanto Hamas sostiene di aver rotto l'isolamento in cui Usai ed Europa tengono l'Autorità nazionale palestinese da quando il movimento islamico è salito al potere. Ieri il suo portavoce, Sami Abu Zuhri, ha confermato con tono soddisfatto le indiscrezioni circa un incontro di due mesi fa a Gaza avuto un emissario francese con i vertici dell'organizzazione.
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