Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L'Ucoii tra estremismo e dissimulazione innanzitutto sul diritto all'esistenza di Israele
Testata: L'Opinione Data: 09 marzo 2006 Pagina: 5 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «L’Ucoii non vuole riconoscere Israele. Ma contesta i giornali che ne parlano»
Da L'OPINIONE di giovedì 9 marzo 2006:
Come abbiamo appreso dalle informatissime cronache di Magdi Allam, martedì sera la Consulta dell’Islam italiano si è dimostrata molto più responsabile di tanti italiani, riconoscendo il diritto di Israele ad esistere in pace vicino al futuro stato palestinese. Cosa che sicuramente, quando avverrà, depotenzierà fino a prossimità dello zero ogni pretesto e ogni movente del terrorismo islamico nel mondo. La decisione però non è stata presa all’unanimità, nonostante i grandi passi fatti dalla Moschea di Roma, che ormai andrebbe presa a modello da tutti gli islamici del mondo per quello che ha fatto in questi anni grazie all’opera di Abdallah Redouane, Mario Scialoja e Omar Camilletti, c’è ancora un vero e proprio cancro nell’Islam italiano. E quel cancro sono i Fratelli musulmani, che lo sono in tutto il mondo arabo, e da noi si fanno rappresentare soprattutto dall’Ucoii. L’Ucoii infatti ha votato contro quel documento, rilanciando invece la incredibile proposta di potere monitorare i libri di storia italiani per purgarli dal non islamically correct. Oggi, dopo la frittata, arrivano le ridicole precisazioni di Hamza Piccardo, che dell’Ucoii è il segretario passato alla storia per l’intervista data a “Panorama” lo scorso settembre nella quale non riconosceva a Israele il diritto di esistere. L'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia contesta le ricostruzioni giornalistiche secondo le quali ieri alla seconda riunione della Consulta islamica si sarebbe verificata una spaccatura tra le componenti più laiche e quelle più tradizionaliste dell'Islam italiano.
"Questa contrapposizione - ha spiegato alle agenzie il segretario dell'Ucoii, Hamza Piccardo - non esiste. Il ministro Pisanu lo sa benissimo e ieri ha potuto constatarlo personalmente. C'è invece qualcuno che vuole a tutti i costi offrire all'opinione pubblica un'immagine alterata dell'Islam in Italia”. Ma il vero problema con Piccardo è che troppo spesso per quieto vivere, o per la tattica “carota e bastone” che il Viminale ha deciso di adattare con gli estremisti, Pisanu viene incontro alle assurde pretese dell’Ucoii ( a cominciare da quella di dovere fare parte della stessa consulta islamica)e lo ha fatto anche ieri diramando una nota in cui si asserisce che nella riunione di martedì sera della Consulta per l'islam italiano “sono stati presentati diversi contributi scritti contenenti osservazioni e proposte, nessuno dei quali è stato però messo ai voti”. Il problema però non è la forma, ma la sostanza: la proposta dell’Ucoii era quella di supervisionare i testi scolastici e di mettere le merendine con il bollino verde “halal”, quella della Moschea di Roma (che con quella gente non ha mai voluto avere a che farre) di riconoscere Israele.
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