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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
05.03.2006 L'amico del giaguaro
Giorgio Israel risponde a Gad Lerner

Testata: Corriere della Sera
Data: 05 marzo 2006
Pagina: 13
Autore: Giorgio Israel
Titolo: «Il no a D'Alema e la difesa di Lerner»

A Gad Lerner l'ipotesi Massimo D'Alema ministro degli esteri piace. L'ha dichiarato in un'intervista sul Corriere della Sera venerdì 3 marzo 2006, dopo le polemiche sollevate da Yasha Reibman e Riccardo Pacifici, portavoci delle comunità ebraiche di Milano e Roma. In risposta alle tesi di Lerner, Giorgio Israel ha inviato al CORRIERE DELLA SERA il testo che oggi viene publicato a pag.13 e che riportiamo integralmente.

Nella sua intervista sul Corriere della Sera Gad Lerner inizia con una gratuita spiacevolezza, definendo Riccardo Pacifici e Yasha Reibman portavoce delle Comunità ebraiche «supposti tali»: evidentemente egli si ritiene ormai così potente da poter dimissionare la gente dalle cariche delle Comunità ebraiche. Dice poi che non esistono differenze sulla questione mediorientale tra D'Alema e Fassino, se non di qualche accento. Non può crederlo neppure lui, a meno che non stia accusando Fassino di praticare l'arte della «taqiyya». Se si desse la pena di ascoltare per intero la ormai celebre intervista di D'Alema in rete, si renderebbe conto piuttosto che non esiste alcuna differenza con Diliberto, se non di qualche accento. È difficile immaginare quali rapporti proficui possa stabilire con gli americani (che sanno anche ascoltare, leggere e hanno persino dei traduttori) chi abbia detto che loro sanno esercitare soltanto la violenza di Stato, andando a imporre la loro civiltà con i marines, e che l'Europa è superiore. Proprio quell'Europa che ha dato al mondo il lager e il gulag...
Difatti, D'Alema ha tentato di riparare la gaffe dicendo che «proprio per questo» l'Europa ha appreso a rifiutare la violenza di Stato... Sulla questione mediorientale D'Alema ha avuto parole di comprensione soltanto per i palestinesi e per Hamas e non ha speso una parola, una soltanto, di comprensione per le ragioni di Israele, non una parola di compassione per le vittime del terrorismo suicida, non una parola di condanna della persistente aggressione a base di missili Kassam proprio da quella Gaza da cui Israele si è ritirato, non una parola di condanna per le minacce di distruzione del presidente Ahmadinejad. Ha soltanto saputo dire che Hamas non è il nazismo e questo proprio mentre Hamas ribadiva (senza neppure ricorrere alla «taqiyya») la sua volontà di eliminare Israele dalle carte.
Il suo tono nei confronti di Israele (che ha compiuto la scelta della violenza, fa una politica disumana, ecc.) sprizzava antipatia e ostilità da tutti i pori. C'è più di quanto basta per essere sconcertati e preoccupati. Gad Lerner si chiedeva se doveva rispondere alle domande come ebreo o come sostenitore del centrosinistra. È evidente: lui ha risposto come sostenitore del centrosinistra, ma con un eccesso di zelo degno di miglior causa. L'avvedutezza politica e un atteggiamento razionale avrebbero dovuto dettare maggiore attenzione per le preoccupazioni espresse, che sono molto più diffuse di quanto tenta di far credere Lerner con la sua scrollata di spalle.

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lettere@corriere.it

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