Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa č la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non č mai stata terra araba e non sarą mai loro.
“Non esiste orchestra senza direttore”.Le dichiarazioni diramate dagli organizzatori/patroni di quello che oserei definire uno degli atti di arroganza piś spudorati, dopo la promulgazione delle leggi razziali nel periodo fascista,mi fanno pensare ad un gioco sporco.Č da ritenersi immorale, il fatto che siano stati scanditi slogan irripetibibili sulla nefasta vicenda di Nassirya e che una Bandiera dello Stato di Israele sia stata data alle fiamme. Č senza dubbioincivile che aberrazioni del genere siano accadute. Si danno da fare per cercare di trovare una scappatoia, adesso che hanno dimostrato di essere pseudo-intellettuali ferneticanti. Si definiscono rivoluzionari senza conoscere il concetto di progresso ideologico, sfruttano il fascino oscuro della violenza per farsi rispettare ed ingrossare i loro ranghi. Giį il fatto che una manifestazione di tal genere sia stata indetta per solidarietį nei confronti della “nuova Palestina-Hamastan” la dice lunga sulla loro lunghezza d“onda. A quando una manifestazione pro AlQaida? Quando proporranno Bin Laden, Al Zarqawi o Shallah per il conferimento del Nobel?Hanno voluto festeggiare la “vittoria della democrazia e la determinazione dei palestinesi nell“ appoggiare la fermezza politica e sociale di hamas” e non si sono neppure presi la briga (oserei dire che non hanno voluto) di andare a vedere quanti palestinesi sono morti o rimasti feriti durante episodi di violenza nello svolgimento della campagna elettorale.Di quale fermezza politica vanno poi parlando? Di quella che da decenni altro non č stata che pura e semplice intransigenza e rifiuto al dialogo a favore della lotta armata terrorista che ha causato migliaia di morti e di feriti? Quale fermezza sociale? Quella tendente a formazione di uno stato teocratico basato sulla sharia (he he, qui vi voglio)?Ve lo posso dire io cosa hanno festeggiato, con questa manifestazione: la posa dell“ennesima pietra di un muro d“ odio nei confronti della civiltį occidentale, civiltį nella quale loStato di Israele ricopre tuttora il ruolo di prima linea e civiltį dalla quale pretendono esclusivamente di avere e non dare. Ai direttori di questa orchestra posso dire solo questo: l“ unica cosa che al popolo palestinese puó giovare, č investire il costo delle armi e pallottole in alberi e impianti idraulici, č senza dubbio un“ ottimo investimento,soprattutto per le generazioni future.