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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
10.02.2006 Il ministro Pisanu crede ai Fratelli Musulmani
perché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, ci spiega Magdi Allam

Testata: Corriere della Sera
Data: 10 febbraio 2006
Pagina: 1
Autore: Magdi Allam
Titolo: «L'errore del ministro Pisanu»

Dal CORRIERE della SERA di venerdì 10 febbraio 2006 riportiamo un editoriale di Magdi Allam:

Se dovessimo dar credito alle affermazioni del ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, l'Italia sarebbe il primo Paese europeo a sostenere pubblicamente i Fratelli Musulmani. Si tratta del movimento internazionale integralista islamico che legittima il terrorismo contro gli israeliani e gli occidentali in Iraq. Predica la distruzione dello Stato ebraico, e mira a imporre la sharia, la legge islamica, nei Paesi e nelle comunità musulmane del mondo. La «svolta» avrebbe dell'incredibile anche perché Hamas, espressione dei Fratelli Musulmani palestinesi, è nella lista nera del terrorismo dell'Unione Europea e degli Stati Uniti.
Rispondendo a una domanda postagli da Radio Vaticana il 7 febbraio sulla presenza di Nour Dachan, il presidente dell'Ucoii (Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia, espressione dei Fratelli Musulmani italiani), in seno alla «Consulta per l'islam italiano», Pisanu ha risposto: «Io ho guardato alla realtà odierna dell'Ucoii e ho prestato attenzione alle posizioni di grande apertura al dialogo, di ferma condanna del terrorismo che l'Ucoii ha assunto negli ultimi tempi in Italia. Debbo peraltro sottolineare che queste posizioni corrispondono ad una evoluzione positiva del movimento dei Fratelli Musulmani in tutto il mondo: io penso che questa evoluzione debba essere assecondata».
In Italia sembrerebbe che nessuno se ne sia accorto. Non c'è stata alcuna reazione della classe politica. Zero interesse da parte dei media. Eppure la presa di posizione di Pisanu è politicamente rilevante e densa di conseguenze per il futuro del nostro Paese. Un conto sarebbe stata un'intesa sottobanco, affidata ai servizi segreti così come avvenne negli anni Settanta eOttanta con l'allora terrorismo laico nazionalista palestinese per preservare il territorio italiano dagli attentati. Un altro conto è legittimare politicamente un movimento islamico che usa la violenza e predica l'odio per imporre un potere ostile ai valori e alla civiltà occidentale.
Peccato che Pisanu, prima di rilasciare quella dichiarazione, non avesse letto quanto sostenuto dal leader di Hamas, Khaled Mashaal, nel sermone tenuto il 3 febbraio scorso in una moschea di Damasco e pubblicato da Il Foglio: «Io dico ai Paesi europei: affrettatevi a scusarvi con la nostra nazione, perché se non lo farete ve ne pentirete. Non lasciate una macchia nera nella memoria collettiva della nazione, perché la nostra nazione non vi perdonerà. Domani la nostra nazione siederà sul trono del mondo. Non è un parto dell'immaginazione ma una realtà. Domani guideremo il mondo». E rivolto a Israele, Mashaal ha tuonato: «Porto buone notizie al nostro amato profeta Mohammad (Maometto): la promessa di Allah, che prevede la nostra vittoria in Palestina sugli ebrei oppressori, ha cominciato ad avverarsi (...) Prima di morire Israele subirà umiliazioni e degradazioni».
Questo atteggiamento antiebraico e antioccidentale è condiviso dal leader dei Fratelli Musulmani, l'egiziano Mohammad Mahdi Akef. Arriviamo ai nostri integralisti islamici dell'Ucoii. Senza andare troppo a ritroso, il segretario nazionale Hamza Piccardo fece apologia di terrorismo in una intervista a Panorama del 22 settembre scorso. Alla domanda: le azioni terroristiche suicide sono lecite?, rispose «Dipende»; alla domanda: tagliare le teste è resistenza?, rispose: «In guerra ognuno usa i mezzi che ha»; alla domanda: Israele ha diritto di esistere?, risponde: «No». Non mi stupisce pertanto che Dachan abbia tentato di far cambiare il nome della «Consulta dell'islam italiano» in «Consulta dell'islam in Italia». Perché, a suo avviso, non ci può essere un «islam italiano», ci deve essere un solo islam, quello vero, cioè quello dei Fratelli Musulmani.
Mi rammarica, ministro Pisanu, nel leggere nel comunicato emesso dal ministero dell'Interno che tra i temi che si è deciso di affrontare, relativi alla «salvaguardia delle specificità della religione e delle tradizioni islamiche», figurino la «parità dei diritti uomo-donna» e «l'uso del velo». Le pare che in Italia si possa mettere in discussione un principio fondamentale della Costituzione o adombrare il sospetto che il velo possa essere considerato obbligatorio per le donne musulmane? Ma è la Consulta del ministero dell'Interno o la Consulta dell'Ucoii?

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