venerdi 21 novembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Rassegna Stampa
28.01.2006 Le solidarietà pelose e ambigue dell'Europa,ma anche della sinistra, non dimentichiamolo
l'analisi di Biagio De Giovanni

Testata:
Autore: Biagio De Giovanni
Titolo: «Il Medio Oriente e l'ambiguità di Bruxelles»

Leggiamo con piacere l'editoriale di Biagio De Giovanni sul RIFORMISTA di oggi 28.1.2006. particolarmente là dove scrive " Ed è anche necessario che accanto a quel riconoscimento  si stringa, per un lunghissimo periodo , la solidarietà di tutto il mondo civilizzato con Israele, non la solidarietà pelosa e ambigua  dell'Europa di questi anni...". Fa piacere leggere queste parole su un giornale di sinistra, avrebbe fatto ancor più piacere se dopo la parola Europa De Giovanni avesse aggiunto " e della sinistra".

Ecco l'articolo:

Credo che sia giusto riconoscere, al primo segnale, il governo che nascerà in Palestina dopo vittoria di Hamas. Si tratta quasi un esperimento “in vivo”di scienza politica: verificare se l’insediamento, per via democratica, di una organizzazione terroristica al governo di quel paese, sia adeguato produrre l’avvio della sua trasformazione in forza politica. Non altro percorso, in Medio Oriente, dove l’avvio di esperimenti democratici non ha presupposti costituzionali, né valori universali condivisi, ma tutto si concentra nella novità del voto,su cui,peraltro,si stanno costruendo il nuovo Afghanistan e il nuovo Iraq.Questa è la vera sfida in corso, e la Palestina solo non può fare eccezione,ma destinata a diventare il nucleo rovente di tutto l’insieme. Può darsi che da una scelta democratica, significato indicato,irrompa faticosamente la sorprendente e sicuramente faticosa conseguenza della nascita di una politica. Personalmente, per toccare il punto più scottante e immediato,non prevedo questa vittoria elettorale sia la premessa di una ripresa sistematica terrorismo contro i civili israeliani. Una classe dirigente non può andare incontro al proprio suicidio politico, una volta diventata forza di governo,anche se la violenza mondo non può escludere più nulla. Ed è anche necessario che accanto a quel riconoscimento stringa, per un lunghissimo periodo, la solidarietà di tutto il mondo civilizzato con Israele, non la solidarietà pelosa e ambigua dell’Europa di questi anni,bensì la convinta scelta di difenderla con mezzo,nessuno escluso,se minacce ulteriori e imminenti dovessero addensarsi ai suoi confini: nella consapevolezza della drammatica emergenza che si apre. E’ in gioco destino del mondo, se questo destino per tanti fili è legato a quello degli ebrei, da sempre e soprattutto dopo l’orrore della Shoah, il punto più basso raggiunto dall’umanità nella sua storia, e vale ricordarlo nel giorno della Memoria.

Per inviare la propria opinione al Riformista, cliccare sulla e-mail sottostante.


cipiace@ilriformista.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT