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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
23.01.2006 Un'azienda danese finanzia il terrorismo
più che auspicabile una punizione esemplare

Testata: Corriere della Sera
Data: 23 gennaio 2006
Pagina: 0
Autore: Francesco Tortora
Titolo: «Ecco le t-shirt che finanziano i terroristi»

Una triste notizia proveniente dalla Danimarca, riportata sull'edizione on-line del Corriere della Sera.

COPENAGHEN - Voleva essere un'abile strategia di mercato, ma ha prodotto un incidente diplomatico tra due stati sovrani. E' l'iniziativa promossa da un'azienda di moda danese, la "Fighters and Lovers" che ha messo sul mercato delle T-shirt che inneggiano alla lotta armata portata avanti in Colombia dai gruppi ribelli della Farc e in Palestina dal PLFP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina). I due gruppi armati da decenni combattono per la "liberazione" dei propri paesi: il primo è da 40 anni in lotta con il governo colombiano, il secondo invece è stato protagonista di tanti attacchi suicidi nei territori israeliani e ha come scopo la distruzione totale dello Stato d'Israele. STRATEGIA - L'azienda afferma che donerà cinque euro per ogni maglietta venduta ai due gruppi armati che hanno ispirato l'iniziativa. Naturalmente la notizia non è stata accolta bene dal governo colombiano che ha protestato ufficialmente contro il governo Danese. "Il finanziamento di gruppi terroristici" ha detto il ministro degli esteri colombiano Carolina Barco "è inaccettabile e va contro tutte le legge internazionali. Comunque il nostro ambasciatore ha contatto il governo danese e gli abbiamo inviato una nota di protesta e soprattutto gli abbiamo chiesto una spiegazione". CAUSA - Gli stilisti però credono nella loro giusta iniziativa: hanno sottolineato che gli ispiratori dei nuovi capi sono la militante palestinese Leila Khaled e il leader dei ribelli colombiani Jacobo Arenas e che parte del guadagno finanzierà la stazione radio in Colombia della Farc e uno studio grafico nei territori palestinesi. LEGGI - L'azienda probabilmente si dovrà scontrare con la legislazione del proprio paese. Secondo una legge del 2002 chiunque si trovi direttamente o indirettamente coinvolto nel finanziamento a gruppi terroristici può essere condannato a pene superiori ai 10 anni di galera. Ma l'azienda non demorde. "Non abbiamo paura di essere portati alla sbarra e condannati. Sono i clienti che decidono di comprare le nostre maglie e quindi sono loro a voler finanziare questi gruppi" dice Bobby Schultz, portavoce dell'azienda. "Inoltre abbiamo ragione perchè combattiamo per dei valori come la giustizia e l'educazione, per i quali sia la Farc sia il PLFP non hanno mai smesso di lottare".

Dal canto nostro ci auguriamo che gli autori di questa iniziativa criminale non "rischino" soltanto le sanzioni penali  che è giusto comminare a chi sostiene il terrorismo. E che se qualcuno dovesse pensare di imitarli venga immediatamente fermato. 

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