Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Tramballi non può rinunciare alla propaganda ed equipara al terrorismo la risposta militare israeliana
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 20 gennaio 2006 Pagina: 9 Autore: Ugo Tramballi Titolo: «La campagna elettorale della jihad: kamikaze a Tel Aviv»
Il breve articolo di Tramballi che tratta dell'attentato a Tel Aviv del 19 gennaio 2006 era incominciato bene descrivendo in modo duro l'atto terroristico della Jihad islamica che entra così a vele spiegate nelle due campagne elettorali, quella palestinese per le elezioni del 25 gennaio e quella israeliana per le consultazioni del 28 marzo. Ma come purtroppo spesso accade Tramballi non poteva limitarsi a descrivere questo attentato, ma doveva introdurre anche della propaganda. Così, quando scrive; "La legge del taglione è una componente essenziale delle azioni terroristiche palestinesi (anche gli israeliani quando hanno vittime, raramante rinunciano alla loro vendetta) " Tramballi mette sullo stesso piano un'azione militare israeliana volta a evitare altri attentati, altre stragi e a catturarne i responsabili, con le bombe umane che non vogliono altro che spargere sangue ebraico e destabilizzare Israele. Inoltre alla fine dell'articolo Tramballi scrive: "Già dieci anni fa le bombe palestinesi avevano eletto Bibi Netanyahu, il falco". Netanyahu era stato eletto dal popolo israeliano, non dalle bombe palestinesi. Ed'è palesemente tendenzioso il modo in cui lo si etichettta come "falco". Un certo giornalismo ha sempre bisognodi calare su un politico israeliano la maschera dell'intransigenza. Ma i "falchi" di Israele sono in genere politici realisti che valutano con pragmatismo, e magari con diveristà di opinioni, le diverse ozioni per garantire al loro paese la sicurezza.
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