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L'Opinione Rassegna Stampa
12.01.2006 A proposito del film di Spielberg
l'opinione sostanzialemente positiva di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 12 gennaio 2006
Pagina: 5
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Il superfilm di Spielberg instilla sensi di colpa negli ebrei Senza capovolgere il rapporto tra i terroristi e chi li combatte»

Dall' Opinione di giovedì 12 gennaio 2006:

Per essere un capolavoro lo è senz¹altro. "Munich" dopo averlo visto lascia
nell¹immaginario solo i volti dei poveri ostaggi trucidati il 6 settembre
1972 all'aereoporto di Monaco e nel villaggio olimpico dagli assassini
arafattiani di Settembre nero.
Scene in flash back che riappaiono nella memoria di Avner (Eric Bana) ogni
qual volta sta per premere il grilletto contro uno degli undici target del
Mossad.
Ma persino mentre si fa una scopata liberatoria con la moglie che ha dovuto
attendere sette mesi la fine della sua missione di morte e di "giustizia
retributiva."
Le sequenze d¹epoca dei funerali tenuti a Gerusalemme senza la presenza
della premier  Golda Meir, la donna che vinse la "guerra dei sei giorni"
nella primavera del 1967 insieme a tutta Israele, le note dell'hatikva
suonate come marcia funebre, sono stratagemmi estetici che commuovono
chiunque.
E francamente chi guarda il film dalla parte di Israele quasi esulta per
ogni terrorista che viene eliminato dalla squadretta della morte messa
insieme per l¹operazione "ira di Dio".  Se invece l¹intento era quello di
provocare simpatia per le "vittime" della rappresaglia israeliana allora
Spielberg ha sonoramente fallito il bersaglio. Per la cronaca ne hanno fatti
secchi nove su tredici, poi hanno dovuto smettere. Tanto il terrorismo ,
all'epoca marxisteggiante ( e non islamico) dei palestinesi, continuava ad
avere l'appoggio internazionale degli stati canaglia dell'epoca, tra cui
l¹Urss. E per ognuno che veniva eliminato dal Mossad altri sei ne prendevano
il posto. E la battuta in bocca a uno della squadra di Avner è risultata
scontata: "mica possiamo ucciderli tutti".
Se si può fare un appunto a Spielberg a questo punto è solo per il suo
inutile buonismo, per i sensi di colpa quasi alla Woody Allen in cui
vorrebbe annegare il personaggio di Avner rendendolo così poco credibile.
Un uomo del Mossad non si farebbe mai così tanti scrupoli nell'eliminare un
assassino nemico di Israele prima che compia altri omicidi terroristici.
Altrimenti diventerebbe un personaggio da libretto d¹opera. Più che da
sceneggiatura per il cinema.

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