Innanzitutto l’appellativo di boy-scout che Diego Novelli - nell’editoriale Se Bertinotti fosse Togliatti pubblicato a pag. 6 - riserva a Il Riformista.

Boy-scout è un nuovo insulto? Forse spiace l’origine anglosassone del movimento? Oppure la tripartizione in lupetti, scout e rover ricorda troppo quella massonica di apprendista, compagno e maestro?

Forse più semplicemente si ritengono i boy-scout una simpatica e allegra combriccola di sempliciotti? Ma! Mistero fitto.

Ma dove si raggiunge il massimo dei minimi è nell’articolo L’Università insegna i beni pubblici di Giovanna Negri a pag. 50. Dove partendo da riflessioni interessanti, utili e condivisibili su beni primari, si finisce per chiamare in causa Israele come cattivo esempio, cui è dedicato metà articolo. Oltre ai consueti attacchi ad Israele è scritto che, “se si dà credito a fonti palestinesi” Israele modificherebbe geneticamente l’acqua inserendo sostanze che inducono alla sterilità.

Ma quali sono queste fonti palestinesi? Esistono sostanze capaci di far ciò? Non è dato saperlo. Resta solo il fango lanciato su Israele, come nei servizi giornalistici che hanno salutato positivamente l’aumento dei pellegrini a Betlemme in occasione del Natale, aggiungendo nonostante il muro. Forse sarebbe stato più corretto dire grazie alla barriera di difesa (perché di questo si tratta e non di un muro). Infatti, grazie ad essa sono diminuiti gli attentati suicidi e il clima è più sereno. Sono i numeri a parlare: quindi fatti non opinioni.

lettera firmata

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