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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Mattino Rassegna Stampa
21.12.2005 Se Betlemme diventa Gerusalemme...
è naturale che i terroristi continuino a diventare "miliziani"

Testata: Il Mattino
Data: 21 dicembre 2005
Pagina: 13
Autore: la redazione
Titolo: «Sharon lascia l’ospedale: «Pronto ad andare avanti»»

Il Mattino  di mercoledì 21 dicembre 2005 pubblica un articolo sulle condizioni di salute (buone) del premier israeliano Ariel Sharon.

 Da sottolineare l’assoluta approssimazione dei titolisti nell’informare sull’assedio al municipio di Betlemme da parte di affiliati al gruppo terroristico (che Il Mattino rifiuta di definire per quello che è) martiri di al-Aqsa. In una frase posta tra le colonne dell’articolo si legge: “Occupato per alcune ore da miliziani palestinesi il municipio di Gerusalemme”. Come ricordato prima  l’edificio assediato è stato il municipio di Betlemme e non quello di Gerusalemmme, in Israele.

 

Gerusalemme. Il premier israeliano Ariel Sharon, completati gli esami medici, è stato dimesso dall' ospedale Hadassah Ein Karem di Gerusalemme dove era stato ricoverato domenica in seguito a un lieve ictus cerebrale che - secondo i medici - non ha lasciato tracce. Sharon ha ostentato un grande sorriso quando ha visto le decine di giornalisti e di fotografi che lo attendevano. «Vedo che avevate nostalgia di me», ha rilevato con ironia. Il premier ha rivolto calde parole di ringraziamento alla equipe medica che lo ha curato negli ultimi due giorni. «Mi ha molto commosso - ha detto - la vista dei cittadini israeliani e la loro grande preoccupazione per le mie condizioni di salute. Adesso - ha proseguito - devo affrettarmi, tornare al lavoro e andare avanti». Avanti, in ebraico «kadima», è il nome del suo nuovo partito centrista. Intanto, ieri, in una Betlemme colorata e festosa per l'arrivo del Natale, hanno dettato legge i miliziani delle «Brigate dei martiri di Al Aqsa», il gruppo armato legato ad Al-Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen. Una trentina di uomini armati hanno occupato il municipio, situato sulla piazza della Mangiatoia di fronte alla Chiesa della Natività dove, la notte tra il 24 e 25 dicembre, è prevista la tradizionale messa di Natale officiata dal Patriarca latino di Gerusalemme. L'accaduto ha confermato che il caos delle milizie armate da Gaza si sta allargando alla Cisgiordania mentre l'Autorità nazionale palestinese (Anp) appare impotente di fronte al deteriorarsi della situazione. Tutto è cominciato poco prima delle 12 (ora locale) quando i miliziani delle «Brigate» hanno fatto irruzione nel municipio e hanno preso posizione sul tetto e all'interno dell'edificio. Armi in pugno hanno costretto tutti gli impiegati a uscire e si sono barricati dentro alcuni uffici chiedendo il pagamento di salari arretrati e l'assunzione nelle forze di sicurezza palestinesi di circa 300 loro compagni. Al municipio di Betlemme si è risolto tutto nel giro di un paio d'ore grazie anche all'intervento del governatore Salah Taamari sollecitato a risolvere la crisi dal sindaco Victor Batarseh, un palestinese cattolico che dallo scorso maggio guida una amministrazione sostenuta dalla sinistra e dal movimento islamico Hamas. Non è chiaro cosa Taamari abbia promesso ai militanti per mettere fine all'occupazione, ma in ogni caso è riuscito ad evitare che Betlemme si trasformasse nel centro della tensione a pochi giorni dal Natale.

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