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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Messaggero Rassegna Stampa
16.12.2005 La ricetta per sconfiggere il terrorismo? Evitare di combatterlo.
pillole di saggezza da Eric Salerno

Testata: Il Messaggero
Data: 16 dicembre 2005
Pagina: 18
Autore: Eric Salerno
Titolo: «I laburisti a Sharon: gli omicidi mirati scatenano i terroristi»
"Non svegliare il can che dorme"; la ricetta di Salerno per combattere il terrorismo è tutta qui. Avallando le parole del portavoce laburista, secondo cui con le pratica delle esecuzioni mirate Sharon incita i terroristi a colpire, il corrispondente del Messaggero lancia un messaggio forte e chiaro alla sua platea; il terrorismo è una brutta bestia, ma si può pensare di addomesticarlo evitando, in primo luogo, di prevenirne le azioni. Si avranno in tal modo attacchi sporadici, ma che farci? Sempre meglio di uno scontro frontale governo-terroristi. Vediamo ora un saggio quanto scrive Salerno:
"Abbiamo avuto pochi mesi di calma, ma nelle ultime settimane Israele ha incrementato il numero degli omicidi – ha denunciato Morel [il portavoce del partito laburista] parlando con un giornalista del quotidiano Yedioth Arahonot - In altre parole il primo ministro ha la facoltà di decidere se ci saranno o no attacchi terroristici. Più omicidi, più attacchi terroristici". L’assassinio di quattro militanti dello Jihad ha spinto il movimento a lanciare altri missili kassam contro Sderot in Israele provocando la risposta dell’aviazione contro località di Gaza. Gli omicidi mirati di dirigenti e militanti del movimento islamico sono stati ripresi come rappresaglia dopo l’attentato dell’altra settimana a Netanya.
Secondo Morel, quindi, la partita si gioca tutta dalla parte israeliana. Sia quella del terrorismo sia quella della reazione ad esso. Così ci viene spiegato che l’esecuzione di quattro membri della Jihad islamica avrebbe "spinto", quasi si trattasse di forza maggiore, i palestinesi a reagire. La responsabilità, diviene invece piena e aggravata quando a premere il grilletto sono gli israeliani, e la reazione ad un attentato, lungi dall' essere un’operazione di difesa (sia in funzione repressiva che preventiva) diviene una "rappreaaglia".

Felici anche di apprendere da Salerno che Sharon sta preparando… "Più isolati e lontani dal muro di sicurezza": Netanyahu e Sharon si sarebbero quindi accapigliati per dei bruscolini. Salerno non perde occasione per minimizzare, mentre la coraggiosa battaglia politica di Sharon, disponibile a concrete e dolorose concessioni pur di alimentare le speranze di pace, è sotto gli occhi di tutti.

…un disimpegno dalla Cisgiordania, simile a quanto compiuto a Gaza, con lo smantellamento degli insediamenti più isolati e lontani del "muro di sicurezza".

"Più isolati e lontani dal muro di sicurezza": Netanyahu e Sharon si sarebbero quindi accapigliati per dei bruscolini. Salerno non perde occasione per minimizzare, mentre la coraggiosa battaglia politica di Sharon, disponibile a concrete e dolorose concessioni pur di alimentare le speranze di pace, è sotto gli occhi di tutti.

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