Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Hassan Mad'hun e Yonatan Evron: una vita spesa per uccidere, un' altra per proteggere ma Filippo Landi trasforma i terroristi in eroi e cancella l'identità dei soldati israeliani
Testata:TG3 Autore: Filippo Landi Titolo: «Notizie da Israele e Anp»
Filippo Landi al Tg3 delle 19.00 del 2-11-2005 ha smesso di occuparsi del problema Iran, ed ha ripreso la sua attività preferita: disinformare su quanto avviene in Israele e d'intorni. Questo il testo del suo servizio.
Funerali nel campo profughi di Jabaliya nella Striscia di Gaza per i due miliziani uccisi ieri sera in un attacco mirato israeliano. Ci sono stati anche alcuni feriti leggeri tra i palestinesi che passavano in quel momento in strada durante l'attacco degli elicotteri.
A questo punto appare sullo schermo un bambino di non più di dieci anni, disteso sul lettino di un pronto scorso, con le braccia levate verso l'alto, una vistosa fasciatura e alcuni cerotti. Gli occhi sono semichiusi, una smorfia di dolore è disegnata sul viso. Il dato di fatto che ci sono stati "alcuni feriti leggeri" viene così cancellato da un'immagine tremenda di sofferenza. Nei telespettatori l'azione israeliana che ha eliminato due pericolosi terroristi, ed è riuscita ad evitare la morte di altre persone, diventa semplicemente l'ennesima prova della brutalità di Tsahal. Di questa propaganda per immagini, negli ultimi anni, ne è passata a vagonate sugli schermi delle televisioni occidentali. Resta la domanda del perché le norme per la tutela dei bambini valgano per i servizi trasmessi dall'Italia e da tutto il mondo, ma non per quanto succede a Gaza e in Cisgiordania. Se l'immagine serve a documentare la violenza israeliana, nessun volto viene sfumato, nessuna parte del corpo risulta censurata. Anzi. Si indulge in primi piani. I due miliziani - li vediamo in questi manifesti che vengono affissi in queste ore a Gaza -appartenevano uno ad Hamas, l'altro alle Brigate Al-Aqsa Quest'ultimo era stato secondo l'esercito israeliano era stato l'organizzatore di due attentati, al porto di Ashdod e nella città di Be'er Sheva.
I due "miliziani", di cui parla Landi usando i soliti miserabili eufemismi, sono in realtà due efferati assassini, che hanno pianificato, diretto e portato a termine numerosi attacchi terroristici contro la popolazione israeliana. Ad Ashdod i morti provocati dall'attentatore suicida mandato da Hassan Mad'hun, il responsabile delle Brigate Al-Aqsa eliminato dagli israeliani, erano stati 10, i feriti, alcuni segnati per sempre, 12. A Be'er Sheva, invece, Mad'hun aveva tentato di introdurre una ragazza dotata di una cintura esplosiva in un ospedale. Ma queste sono solo due delle imprese di questo criminale. Negli ultimi tempi, stando ai servizi di sicurezza israeliani, Mad'hun stava tentando di infiltrare altri uomini-bomba da Gaza in Israele. Landi tace tutti questi particolari. E'troppo impegnato a far vedere i manifesti che commemorano questi due 'eroi' per le strade di Gaza, evitando naturalmente di dire che servono ad incoraggiare altri a seguire il loro luminoso esempio " Non rinunceremo a colpire questi terroristi", ha detto il ministro degli esteri israeliano Shalom. Da parte dell'autorità nazionale palestinese si è chiesto nuovamente nelle ultime ore di bloccare questi omicidi mirati, offrendo in cambio il disarmo dei miliziani delle Brigate Al Aqsa. La risposta israeliana, secondo i palestinesi, è stata negativa. Landi 'sistema' la notizia in modo tale da scaricare sugli israeliani la responsabilità della continuazione delle violenze. Non viene detto che la proposta dell'ANP è insoddisfacente perché riguarda solo le Brigate di Al-Aqsa, e non Hamas e la Jihad islamica. Inoltre viene del tutto taciuto il fatto che più volte gli israeliani avevano segnalato i movimenti di Mad'hun a Gaza chiedendo alla polizia palestinese di arrestarlo. Nulla era stato fatto. Ancora una volta , come spesso capita a Landi, i dettagli che dimostrano l'assoluta riluttanza dell'ANP a prendere misure atte a fermare i terroristi vengono comodamente dimenticati Intanto proseguono le retate e gli arresti in Cisgiordania. Catturati alcuni esponenti della Jihad islamica. Ucciso anche un soldato israeliano dal fuoco di miliziani palestinesi mentre i soldati portavano via uno degli arrestati.
I 'miliziani' responsabili dell'uccisione del soldato israeliano stavano cercando di ostacolare le operazioni di arresto di alcuni sospettati per la strage al mercato di Hadera. Il soldato israeliano ucciso era il sergente Yonatan Evron, un ragazzo di appena vent'anni, che si era trasferito dal Kenya, dove viveva, per completare in Israele le scuole superiori e prestare servizio militare. L'ultimo vacanza che aveva fatto con la fidanzata erano state due settimane in Italia l'estate scorsa. Un ragazzo normale, come tanti, molto amato sia dagli amici sia dagli ex insegnanti per il suo carattere allegro e socievole. Purtroppo nelle cronache di Landi grande spazio viene dedicato ai 'miliziani' uccisi, riportando sia le immagini dei loro funerali sia i manifesti che ne esaltano le imprese. Quasi mai si spendono pure due parole per chi sta dall'altra parte. Eppure, se si mettessero a confronto le biografie di Hassan Mad'hun e di Yonathan Evron, salterebbe immediatamente agli occhi l'incommensurabile differenza tra chi dedica la propria esistenza a distruggere le vite degli altri, e chi sacrifica gli anni più belli della propria vita per difendere il proprio paese dagli assalti dei terroristi. Ma forse è proprio la presa di coscienza di questa realtà che si vuole evitare.
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviaere la propria opinione al direttore del Tg 3. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.