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L'Opinione Rassegna Stampa
03.11.2005 Intervista a Riccardo Pacifici
che chiarisce il senso di parole che sono state distorte e strumentalizzate

Testata: L'Opinione
Data: 03 novembre 2005
Pagina: 1
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Riccardo Pacifici: "Marciamo tutti insieme contro il nuovo Olocausto"»
Da L'OPINIONE di giovedì 3 novembre 2005:
"Figuriamoci se mi metto a fare la conta di chi verrà oggi alla manifestazione promossa da Ferrara davanti all’ambasciata iraniana in via Nomentana.. le mie parole credo che fossero chiarissime in proposito in quanto ho semplicemente detto che non esiste più margine per l’ambiguità, o si sta con l’esistenza dello stato di Israele, cioè con gli ebrei di tutto il mondo, o si sta contro, in compagnia di Mahmoud Amadhinejadd il presidente dell’Iran. Così andava interpretato il mio pensiero e i distinguo dei vari Diliberto e Bertinotti si commentano da soli." Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica romana non ci sta a passare da fomentatore di divisioni. "Anzi auspico l’unità – dice a L’opinione – perché ogni persona sana di principi morali e di mente non potrà non aderire almeno idealmente a questa fiaccolata, poi se uno ha freddo, l’influenza o ha i fatti propri da fare quella sera, sarà assente più che giustificato, l’importante è che, specie se si tratta di un politico, abbia aderito idealmente allo spirito di una manifestazione che, ripeto, è solo per il diritto dello stato di Israele a esistere."

E non c’entra niente lo stato palestinese?
Non con le inaccettabili dichiarazioni del presidente iraniano. Perché noi ebrei e noi israeliani siamo a favore della nascita dello stato palestinese. E comunque mi risulta che Abu Mazen, l’Egitto e la Turchia abbiano condannato le parole di Ahmadinejad.

Ma dove sta il fraintendimento del Corriere?
Nell’avere ripreso un’intervista a Maariv sintetizzando il concetto della conta non della presenza fisica alla manifestazione ma nel non aderire alla solidarietà a Israele, come fanno alcuni esponenti dell’estrema sinistra che ancora navigano nell’ambiguità dei distinguo. Qui siamo di fronte non a delle scelte che possiamo o meno condividere di questo o di quel governo israeliano, qui siamo di fronte alla minaccia di un nuovo Olocausto. Chi si schiera con l’Iran o se ne disinteressa non può essere amico degli ebrei italiani e mondiali.

Non farebbe bene Kofi Annan a non andare a Teheran e ad annullare la visita ufficiale già programmata in Iran. Insomma l’Onu se esistesse non dovrebbe battere un colpo?
Se esistesse... ma non esiste più da tanto tempo. C’è un vecchio progetto dei radicali che proponeva che dentro alle Nazioni Unite dovrebbero ammesso solo stati democratici che non ledono i diritti dei civili. La proposta di espellere l’Iran dall’Onu non sarà mai presa in considerazione. Così come non ci meraviglieremmo che Annan non annullasse la visita a Teheran: quel signore oggi fa l’indignato ma nel 2001 pochi giorni prima dell’11 settembre era stato lui a promuovere quell’indegna riunione di ong in cui il sionismo fu equiparato al razzismo e Israele divenne l’imputato numero uno a Durban delle nefandezze del mondo intero.

Secondo voi come mai Ahmadinejad proprio ora se ne è uscito così?
Sono domande che oggi si pongono le diplomazie occidentali in piena ipocrisia. Ma dove stavano la Francia e altre potenze europee quando noi denunciavamo che nelle cartine geografiche delle scuole palestinesi e di quasi tutto il mondo arabo lo stato di Israele non esiste? E’ chiaro che quel signore sta interpretando un sentimento molto diffuso nel mondo musulmano e arabo , compresi i paesi che hanno aperto relazioni con Israele e compresa l’Arabia Saudita dove gli americani hanno basi militari. Il presidente iraniano va a cerca di facili consensi nel mondo islamico tra le masse più ignoranti. Anche in Giordania dove c’è un re che è amico di Israele la popolazione è invece ostile agli israeliani. Per non parlare del negazionismo dell’olocausto che in quei paesi è sempre ai primi posti sia nei libri sia nei serial televisivi. Per questo in quei paesi va portata la libertà perché le masse siano istruite.

E invece per ora nel mondo islamico questi convegni dal titolo "per un mondo senza sionismo", sembrano spopolare. Perché?
Io non mi porrei questa domanda visto che anche in Europa e in Italia si tengono spesso manifestazioni politiche di questo tipo senza che nessuno abbia alcunchè da dire. Il convegno di Teheran è molto simile a quei convegni che in Italia tengono alla luce del sole molte organizzazioni di estrema destra e soprattutto di estrema sinistra dove la parola sionismo è sinonimo di crimini e razzismo. Non li hanno visti quelli che qualche giorno fa marciavano a via Cavour per commemorare la marcia su Roma e che scandivano gli slogan di Ahmadinejad? Al limite il presidente iraniano è stato meno ipocrita di Arafat che in inglese parlava di pace e in arabo diceva che mai avrebbe accettato l’esistenza dello stato d’Israele.

Forse Ahmadinejad si trova in difficoltà all’interno dell’oligarchia di Teheran?
Probabile. La sua elezione è stata a sorpresa. L’Iran è tornato indietro a tempi di Khomeini, io non dimentico che Khatami mi ha dato la mano a me e al rabbino Schnaier di New York quando ci furono i funerali di Woytjla.

Ma in Italia possibile che non ci si riesca ad unire a favore di Israele nemmeno in casi come questo?
Io non sono così pessimista, la non adesione di Bertinotti, Paolo Cento e Giulietto Chiesa non cambia nulla. Sono rappresentanti di ideologie che stanno ai margini della società. E poi per quel che riguarda Bertinotti io sono convinto che lui in cuor suo ci verrebbe di corsa a manifestare insieme con noi e che se non viene è solo per non rischiare di diventare impopolare rispetto a una parte consistente del suo elettorato.

Come si spiegano questi opposti estremisti dell’anti sionismo e dell’anti semitismo?
Si tratta di persone che in alcuni casi vengono dal disagio sociale strumentalizzati contro il bersaglio più facile, gli ebrei e Israele. Prima o poi si rivolteranno contro chi li fomenta. L’antisemitismo a destra e l’anti sionismo a sinistra sono due facce della stessa medaglia.
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