Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Il terrorismo ferma anche lo sport ma il quotidiano non se ne occupa, se la prende invece col "muro dell'apartheid"
Testata:La Gazzetta dello Sport Autore: un giornalista Titolo: «Israele, il muro di cemento ferma nche lo sport»
La GAZZETTA DELLO SPORT di giovedì 6 ottobre 2005 pubblica a pagina 25 l'articolo "Israele, il muro di cemento ferma anche lo sport", che inizia così: Lo chiamano "separation wall" è un muro alto 8 metri che divide e soffoca. In realtà solo un piccola percentuale della barriera di separazione è in muratura ed'è alta 8 metri. Per il resto si tratta di una rete metallica dotata di sensori eletronici. Dal 2003, metro dopo metro, sta mangiando terre coltivate e pozzi d'accqua, case e libertà. La barriera salvando vite vite umane: campi, case e pozzi possono comunque essere raggiunti attraverso i valichi di cui la barriera è disseminata.
Poco diopo il giornalista scrive che la barriera è ormai "per qui tutti il muro dell'apartheid". Non per tutti, solo per chi crede alla propaganda antiisraeliana. Entra poi nei dettagli delle "tante storie sul muro dell'apartheid", come quella del villaggio in cui la barriera è stata costruita in una scuola, impedendo agli allievi di giocare a calcio.
Va ricordato che moltissimi israeliani non possono più "giocare a calcio" a causa del terrorismo palestinese che la barriera efficacemente contrasta. Perchè la Gazzetta dello Sport non dedica un servizio ad uno dei molti mutilati israeliani che non potranno mai più praticare nessuno sport?
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