Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Filippo Landi: un campione della disinformazione che usa con maestria immagini e parole
Testata: TG 3 Data: 01 ottobre 2005 Pagina: 1 Autore: Filippo Landi - Caludio Pagliara Titolo: «Notizie da Israele e Anp»
Filippo Landi al Tg3 delle 12.00 del 28-9-05
"A 5 anni dall'inizio della seconda Intifada il conflitto a Gaza ed in Cisgiordania è ripreso con violenza. Ieri sera l'artiglieria israeliana ha bombardato zone della Striscia di Gaza, ed è stata la prima volta dal 1967. Nella notte gli aerei israeliani sono tornati a colpire edifici a Gaza e nelle vicinanze. La città è piombata nel buio per due ore per la distruzione di un grande trasformatore elettrico. Distrutte sedi del partito Fatah e del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Non sono segnalate vittime. Intanto sullo schermo scorrono le seguenti immagini: un auto della polizia palestinese con i lampeggianti accesi, ferma di notte su quella che sembra una strada di campagna; alla luce di alcuni fari numerosi agenti si accalcano attorno ad un cratere; macerie all'interno del cratere; alcuni automezzi illuminano con le loro luci uno squarcio nel manto stradale con a fianco altri agenti delle forze di sicurezza palestinese; si passa d'improvviso dalla notte fonda al pieno mattino, e si vede un bulldozer che sposta dei detriti per coprire quello che sembra un grosso buco all'incrocio tra due strade; alcuni civili sono fermi sull'orlo della voragine, mentre si intravede la pala di un bulldozer al lavoro; su una strada vicino ad alcune macerie passa un povero carretto trascinato da un asinello; la pala di un bulldozer sposta terra e detriti.
Il telespettatore, a questo punto, non presta neppure più attenzione alle parole di Landi che specifica non esserci state vittime, ma resta con la profonda impressione di un bombardamento a tappeto in cui l'aviazione israeliana abbia usato bombe ad alto potenziale. Solo un esame attento della immagini rivela invece la realtà del filmato. Quelle che sembravano tanti crateri, buche, voragini, ed un panorama di strade distrutte, in realtà si rivela essere lo stesso luogo, ripreso nell'arco di alcune ore, ma su cui vengono fatte sfilare diverse 'comparse' ( poliziotti, operai, civili ) e diversi mezzi ( auto della polizia, furgoni, bulldozer, un carretto trainato da un asino). In alcuni fotogrammi, al margine del cratere, si vede persino un uomo in abiti civili - evidentemente un addetto alla produzione del 'documentario' - che spinge via in malo modo un curioso che se la stava ridendo, forse un passante non previsto dalla sceneggiatura ed il cui volto non esprimeva il 'pathos' richiesto dal 'dramma'. Insomma gli spettatori del Tg3 hanno assistito ad un 'taroccamento' volto ad amplificare e ad ingrandire gli effetti degli attacchi israeliani. Del resto, quella di creare veri e propri set cinematografici per documentare la brutalità e la violenza dell'esercito israeliano è una pratica molto frequente nel mondo dei mass media occidentali fin dall'inizio della seconda Intifada. Questo tipo di 'costruzioni cinematografiche' ha contribuito ad alimentare in larga parte dell'opinione pubblica europea la convinzione che l'esercito d'Israele sia solo una spietata macchina di morte, pronto a qualsiasi eccesso pur di conseguire i propri obbiettivi Contro Israele è stato invece lanciato ancora un razzo Qassam caduto senza provocare danni o vittime. Se vi aspettate che a questo punto compaia qualche immagine da Sderot o da qualche altra parte di Israele colpita nei giorni scorsi dai Qassam, allora vuol dire che non conoscete bene il vice-corrispondente Rai da Gerusalemme. Lo schermo sta infatti continuando a far vedere il solito bulldozer al lavoro sullo stesso tratto di strada di Gaza di cui abbiamo appena parlato sopra. Probabilmente a Landi non sarà sembrato opportuno interrompere il 'film' con inutili divagazioni Tuttavia è l'uccisione a Ramallah di un cittadino israeliano rapito da un gruppo terroristico di Hamas a provocare ora in Israele le maggiori preoccupazioni. I rapitori hanno promesso altre azioni simili per ottenere la liberazione dei prigionieri di Hamas. Nella notte altri 25 militanti della Jihad e di Hamas sono stati arrestati dai militari israeliani a Qalqilyah e Turkarem: il bilancio degli arresti è di oltre 400 in 4 giorni. Molti erano anche candidati di Hamas alle prossime elezioni comunali. Ci eravamo molto sorpresi quando , riferendo dell'assassinio di Nuriel Sasson, Landi aveva usato la parola 'terroristi' in riferimento ad Hamas. Era persino nata la tenue speranza che, posto di fronte all'ennesima prova della natura criminale di questa organizzazione, fosse sorto in lui un qualche ripensamento. Invece, con questo servizio , vediamo tornare i 'militanti' non solo di Hamas ma pure della Jihad islamica. E non basta: Landi ci tiene a sottolineare che molti dei fermati erano candidati alle elezioni comunali. Quasi che la partecipazione di Hamas alle elezioni l'avesse resa alla stregua di un normale partito politico Chiuse nella notte 15 sedi dell'associazione palestinese di carità Dawa. Assisteva anche le famiglie degli attentatori suicidi e, per gli israeliani, istigava all'odio contro Israele. Con quel "per gli israeliani" Landi ha voluto rimarcare che si tratta di una loro particolare interpretazione delle attività di questa nobile associazione. In realtà - come è noto a tutti coloro che conoscono la storia e l'organizzazione di Hamas - tutte le associazioni legate a questo gruppo terroristico hanno come principale scopo la distruzione di Israele. In particolare le associazioni di carità di Hamas, oltre a svolgere funzioni di supporto alle famiglie dei terroristi, si occupano attivamente della propaganda non solo contro Israele, ma contro gli ebrei e qualsiasi forma di convivenza con loro. Questo tipo di attività risulta persino più pericolosa degli attentati terroristici perché diffonde a piene mani quell'estremismo e quella cultura dell'odio che da anni rendono impossibile qualsiasi soluzione pacifica Infine un primo contraccolpo politico. Un consigliere di Sharon ritiene che in questa situazione di conflitto Israele possa procedere alla definizione unilaterale dei confini in Cisgiordania con l'annessione di una sua parte" Informazione corretta ha già sottolineato in altra parte la smentita da parte di Sharon stesso di questa ipotesi avanzata da un suo consigliere.
Filippo Landi al Tg3 delle 19.00 del 28-9-2005
Non bastando i servizi di Landi, stasera il Tg3 ha pensato bene di farlo precedere da una breve introduzione di Bianca Berlinguer, che, annunciando nuovi raid aerei israeliani su Gaza, li ha correlati all' "uccisione di un colono". Nuriel Sasson è ormai diventato per la redazione romana del Tg3 semplicemente un "colono". I razzi Qassam, invece, che sono il vero motivo delle operazioni nella Striscia, non sono neppure menzionati dalla Berlinguer.
Ed adesso il servizio di Landi I cacciabombardieri israeliani sono tornati a sfrecciare questo pomeriggio nel cielo della città di Gaza. Hanno però sganciato i missili più a nord, vicino alla cittadina di Beit Hanoun. Attacco dissuasivo, dicono i comandi militari, per evitare il lancio di razzi Qassam. Questa mattina, invece, all'alba si sono contati i danni degli attacchi notturni. Colpite anche basi del partito Fatah. Ed anche l'artiglieria ieri ha sparato verso la Striscia di Gaza per la prima volta dal 1967. Oggi il generale Ziv ha ammonito: "Ieri i nostri cannoni hanno sparato verso la campagna palestinese, e non abbiamo voluto colpire le case. Se ci saranno altri lanci di razzi, colpiremo anche la zona di Beit Hanoun ". Sequenza delle immagini proposte da Landi: aereo israeliano che vola alto nel cielo; veduta di case ed edifici di Gaza; di nuovo aereo israeliano alto in cielo; edificio di Gaza annerito; squarcio nel soffitto di una abitazione; buco sulla parete di un'aula scolastica; proiettili israeliani pronti ad essere sparati con al fianco due militari di Tsahal che conversano amabilmente; l'affusto di un cannone israeliano; un ufficiale israeliano che si dirige con fare deciso verso un pezzo di artiglieria semovente; generale israeliano che lancia minacce. A questo punto il telespettatore del Tg3 avrà probabilmente raggiunto la convinzione che tra Gaza nel 2005 e Guernica nel 1937 non passino poi tante differenze. E soprattutto che non ci siano poi molte differenze tra chi sganciava bombe sulle città spagnole nel 1937 ed i soldati e i piloti israeliani. I razzi Qassam, pur citati nel testo del servizio, non meritano però più neanche un fotogramma. Dei feriti e dei danni subiti dagli abitanti di Sderot nessuna traccia né visiva né verbale. Va ribadito che, finora, questi tremendi bombardamenti israeliani non hanno fatto vittime tra i civili In Cisgiordania intanto è caccia al gruppo di terroristi di Hamas che hanno rapito ed ucciso il cittadino israeliano Nuriel Sasson. E proseguono anche i rastrellamenti. Altri 25 appartenenti ad Hamas e alla Jihad islamica sono stati arrestati. Sono ormai oltre 400 gli arrestati negli ultimi 4 giorni. A 5 anni dall'inizio a Gerusalemme della seconda Intifada il conflitto a Gaza ed in Cisgiordania dunque non si è spento. La celebrazione dei 5 anni dall'inizio dell'Intifada è illustrata dalle seguenti immagini: la 'passeggiata' di Sharon del 28 settembre del 2000 sulla spianata delle moschee; le proteste dei palestinesi; i successivi scontri tra la polizia israeliana ed i dimostranti palestinesi; un tratto della barriera difensiva che sembra tagliare in due un centro abitato palestinese; una donna con un bambino in braccio che si fanno faticosamente strada attraverso le sbarre di un passaggio del muro. Insomma il solito minestrone della propaganda filo-palestinese da cui è rigorosamente omesso qualsiasi riferimento al rifiuto di Arafat degli accordi di Camp David e all'ammissione da parte proprio di alcuni esponenti politici palestinesi del fatto che l'insurrezione armata era già stata pianificata ed organizzata quando Sharon attraversò la spianata. Quello però che davvero manca nell'album dei ricordi di Landi sono le immagini di quelle centinaia di cittadini israeliani macellati sugli autobus, nei ristoranti, nelle discoteche, all'uscita dei negozi o alla fermata dei bus in questi terribili ultimi 5 anni. Quell'interminabile lista di gente comune uccisa, ferita e resa invalida per sempre, senza la quale non è possibile capire la costruzione della barriera. Ammesso che capire sia l'obbiettivo principale di questo tipo di informazione, sempre molto attenta alle motivazioni dei gruppi terroristi palestinesi e poco incline a comprendere le ragioni di Israele Un consigliere del primo ministro Sharon oggi afferma: "Potremmo anche decidere di definire ora unilateralmente i confini in Cisgiordania annettendo una parte di questo territorio". A questo punto in video compare Landi in persona con in mano un microfono e con gli occhi sgranati: l'espressione di chi sta per annunciare chissà quale cataclisma Sarebbe la fine dei colloqui di pace prima ancora della loro ripresa, e la sconfitta di Abu Mazen. Il presidente palestinese ne discuterà a Washington il 20 ottobre con Bush, anche per capire se esiste una possibilità per riprendere le trattative di pace e su quali argomenti". E'appena il caso di ribadire ancora una volta che l'ipotesi del consigliere politico del Primo Ministro israeliano è stata smentita da Sharon stesso, e quindi l'agitazione di Landi è un tantino prematura.
Filippo Landi al Tg3 delle 12.00 del 29-9-2005 Dopo Gaza, Jenin torna ad essere il centro delle scontro tra militari israeliani e miliziani palestinesi. Nella notte vi sono stati altri rastrellamenti in Cisgiordania, e proprio a Jenin si è scatenato un violento scontro a fuoco. In un villaggio alla periferia della città, i soldati israeliani hanno ucciso 3 miliziani palestinesi, due appartenevano alla Jihad islamica, il terzo era un capo locale delle Brigate Al Aqsa. Ancora una volta si assiste alla solita mistificazione di Landi che fa passare per semplici 'miliziani' gli appartenenti alla Jihad islamica ed alle Brigate di Al-Aqsa, braccio armato di Fatah. Basterebbe ricordare l'attentato al quartiere ortodosso a Gerusalemme che nel febbraio del 2002 fece 11 morti, tra cui molti bambini, e 50 feriti e mutilati, per togliersi ogni dubbio sul nome da dare alle Brigate Martiri di Al-Aqsa. Come basterebbe richiamare alla mente l'attentato al ristorante Maxim di Haifa, frequentato da arabi e da ebrei, che nell'ottobre 2003 fece 21 morti e 60 feriti e storpiati, per chiamare col loro nome i "militanti" della Jihad islamica. Ma la memoria di Landi non sembra capace di trattenere questi dettagli, e quindi chissà per quanto tempo ancora si andrà avanti con le operazioni linguistiche finalizzate a coprire la vera natura di questi branchi di assassini Nella zona di Jenin proprio le Brigate Al Aqsa avevano fin qui aderito alla tregua alle azioni militari chiesta da Abu Mazen . E poco fa il leader delle Brigate Al Aqsa a Jenin Zaqariya Zubeidi ha detto che questa tregua è finita. A dir la verità - azione evidentemente alquanto faticosa per Landi - la tregua non è finita con le operazioni di rastrellamento iniziate dagli israeliani in questi ultimi giorni - come invece vuol far credere il giornalista RAI - ma con il lancio di razzi Qassam su Sderot e dintorni, e ancora prima con i continui preparativi di nuovi attentati che questi gruppi di "militanti" hanno incessantemente messo in atto Fonti militari israeliane mostrano tuttavia soddisfazione per i risultati fin qui ottenuti dopo la strage provocata da Hamas tra i palestinesi a Jebalya. Gli arresti compiuti oltre 400 in Cisgiordania tra i militanti di Hamas ed i bombardamenti su Gaza avrebbero fortemente indebolito l'immagine e l'organizzazione di Hamas che si stava preparando alle prossime elezioni politiche palestinesi. Inoltre sono finiti in prigione molti candidati di Hamas alla nuova tornata di elezioni comunali palestinesi che si svolge oggi. Ad ascoltare Landi sembra quasi che Israele stia ostacolando il normale svolgimento delle elezioni comunali palestinesi, e non invece perseguendo i principali, se non unici, responsabili di quanto sta avvenendo in questi giorni. Hamas, poi, non è un normale partito politico, ma bensì un'organizzazione votata alla distruzione di Israele. Qualsiasi progresso nei negoziati di pace potrà avvenire solo quando i gruppi terroristici come Hamas saranno messi nelle condizioni di non nuocere
A Gaza sul confine stazionano i carri armati israeliani, e c'è anche spazio per qualche foto ricordo. In video compaiono alcune immagini di un matrimonio avvenuto in un campo militare israeliano nei pressi del confine con Gaza: appare una sposa vestita di bianco in mezzo ad un gruppo di soldati di Tsahal. E'la prima volta da giorni che nei servizi di Landi compare qualche immagine da Israele diversa dalla solita sequenza di aerei, carri armati, soldati in armi. Essendo però l'inserzione posta immediatamente dopo le immagini degli arresti in Cisgiordania, ed immediatamente prima di altre immagini inerenti il muro e le dure condizioni di vita dei palestinesi, non vorremmo che questa nota di colore non servisse invece a far credere che, mentre i palestinesi soffrono, gli israeliani si divertono. E'solo un dubbio, certo, ma conoscendo gli astuti montaggi dei servizi di Landi, a pensar male forse non si sbaglia Sul piano politico confermato il viaggio di Abu Mazen a Washington il prossimo 20 ottobre. Il Presidente palestinese, è certo, chiederà a Bush la ripresa dei colloqui di pace e di bloccare la parziale, unilaterale annessione ad Israele della Cisgiordania, come ipotizzato ieri da un consigliere di Sharon. Piano smentito oggi dallo stesso Primo Ministro.
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviaere la propria opinione al direttore del Tg 3. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita. Il servizio si conclude con la smentita di Sharon di qualsiasi atto unilaterale. Però le immagini che scorrono sullo schermo non riguardano affatto la notizia che si sta comunicando. Gli ultimi fotogrammi che passano riguardano un tratto della barriera difensiva che passa vicino ad un centro abitato palestinese, ed una donna con un bambino piccolo in braccio, che attraversa le sbarre di uno dei varchi della barriera. Sono le stesse immagini che erano state utilizzate per commemorare i 5 anni dall'inizio della seconda Intifada. A Landi queste immagini devono essere piaciute moltissimo, e quindi ha deciso di concederci il bis. Abbinandole questa volta al nome di Sharon, tanto per non far dimenticare al pubblico chi è il cattivone che ha voluto tutte queste ingiustizie