Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Rassegna di disinformazione televisiva che scusa il terrorismo e condanna Israele
Testata:TG 3 - Studio Aperto - Televideo Autore: Filippo Landi - Mario Giordano - la redazione Titolo: «Notizie da Israele e Anp»
Filippo Landi nell'edizione del Tg3 del 26-9-2005
Bombardamenti israeliani nella notte a Gaza, Khan Yunis e Rafah. Sono stati distrutti edifici dove secondo i militari israeliani verrebbero costruiti artigianalmente, o nascosti, armi ed esplosivi. Limitato il numero dei feriti. Dunque a Gaza non è ancora tregua. Anche se ieri sera, poco prima degli attacchi aerei, Mahmoud al-Zahar si è presentato ai giornalisti. Il capo di Hamas ha detto: " Noi fermiamo i nostri attacchi da Gaza verso Israele ". Non dovrebbero esserci quindi altri lanci di razzi verso le cittadine israeliane di frontiera. Incerta la posizione della Jihad islamica. Ieri un suo capo militare accusato di azioni terroristiche era stato ucciso dagli israeliani, e l'organizzazione ha minacciato di vendicarlo. E poi c'è il problema degli arresti in corso in Cisgiordania: altri novanta questa notte a Betlemme, Hebron, Ramallah. Ieri erano stati oltre duecento. Anche per i palestinesi molti arrestati sono aderenti ad Hamas e alla Jihad islamica, ma non miliziani o terroristi. E forse sono destinati ad essere rilasciati in futuro dalle prigioni israeliane. Intanto in Israele questa mattina è polemica sulle contestazioni subite da Sharon. Ieri il primo ministro non è riuscito a parlare ai membri del comitato centrale del partito Likud, complice i microfoni che non hanno voluto funzionare. Oggi si vota e questa notte sapremo quando il Likud farà le sue primarie. Protagonisti Netanyahu e forse Sharon, se quest'ultimo non lascerà il suo vecchio partito. Anzitutto occorre riferire dell'abbinamento parole-immagini. Mentre Landi dice che l'incursione israeliana a Gaza ha provocato solo feriti, le immagini che scorrono sullo schermo sono quelle di una donna in ospedale, ac casciata su un lettino, apparentemente esamine, con attorno medici ed infermieri che si affrettano a prestarle soccorso. Secondo voi cosa sarà rimasto impresso nelle menti dei telespettatori? Il dato oggettivo che ci sono stati solo feriti leggeri oppure l'immagine di una donna di una certa età apparentemente moribonda? Inevitabile è il paragone con i servizi di Landi trasmessi sabato 24 settembre, in cui si riferiva del lancio di razzi Qassam sulla città israeliana di Sderot. Landi aveva sottolineato che c'erano stati solo 5 feriti ( l'altro corrispondente RAI da Gerusalemme, il ben più accurato ed obbiettivo Claudio Pagliara, riporterà nella serata di domenica che uno dei feriti versa in gravi condizioni, ndr ), e le uniche immagine trasmesse per tutta la giornata di domenica a documentare i danni che aveva subito Sderot erano consistite in un signore in pantaloncini corti e sandali da spiaggia che nel giardino di casa osservava alcuni vetri rotti. Null'altro: i feriti israeliani erano rimasti un freddo dato statistico, schiacciati tra l'immagine di un qualche bambino palestinese tra le macerie dei bombardamenti e le colonne di carri armati israeliani Merkava che minacciosi si avvicinavano a Gaza. Oggi abbiamo potuto constatare come invece Landi dia conto dei feriti tra i palestinesi. Il servizio poi illustra con largo corredo di immagini le operazioni antiterrorismo israeliane in corso a Gaza e in Cisgiordania. Si contemplano le fiamme che alte si levano nella notte di Gaza, si assiste ad innumerevoli palestinesi arrestati, si vedono i militari di Tsahal in assetto da combattimento, si scorgono reticolati e check point. Nel mentre, compare il capo di Hamas a dichiarare un'altra tregua. Cosa per altro che avviene tutte le volte che il gruppo terroristico è in difficoltà: è il momento in cui Hamas si traveste da agnello, e chiede la tregua per avere il tempo di riarmarsi e riorganizzarsi. Un travestimento a cui si è già assistito altre volte nei mesi e negli anni passati. Ma questo Landi non lo dice. In tutta questa dettagliata documentazione delle azioni militari intraprese da Israele, manca un racconto esauriente di tutte le attività dei gruppi terroristici palestinesi che precedono gli interventi israeliani. Landi mostra sì i razzi Qassam in fase di lancio, ma si dimentica del flusso incessante di armi dall'Egitto a Gaza avvenuto nelle ultime settimane, in coincidenza con il ritiro israeliano, e dei preparativi di attentati suicidi, sventati dagli israeliani prima che avessero corso. Non si può non evidenziare questa sorprendente frase di Landi: ".molti arrestati sono aderenti ad Hamas e alla Jihad islamica, ma non miliziani o terroristi". Per la prima volta da tempo immemorabile, in un servizio di Landi la parola 'terroristi' compare in riferimento ad Hamas e alla Jihad islamica. E'un evento eccezionale che va celebrato con la dovuta enfasi. Resta da capire su quali elementi Landi riesca a distinguere in siffatti gruppi criminali gli "aderenti", i "miliziani" ed i "terroristi". Speriamo che nelle prossime edizioni del Tg3 Landi ci voglia chiarire maggiormente questa sua singolare scoperta.
L'edizione delle 12,30 di Studio Aperto del 24-9-2005 si è brevemente occupata dell'esplosione verificatasi il giorno prima a Gaza durante una manifestazione di Hamas. Sono state trasmesse alcune immagini tratte dai circuiti internazionali - per altro viste e straviste nella serata del 23 e nella mattinata del 24 su tutte le reti RAI e Mediaset - commentate da studio direttamente dalla conduttrice del telegiornale. Il commento terminava con questa affermazione ma i palestinesi accusano Israele per l'esplosione avvenuta ieri a Gaza che ha provocato 15 vittime Questa frase è a dir poco imprecisa, perché a sostenere la responsabilità di Israele non sono genericamente "i palestinesi", ma bensì l'organizzazione terroristica Hamas, a cui apparteneva il fuoristrada esploso tra la folla del campo profughi di Jebalya. Sia l'Autorità nazionale palestinese sia la polizia di Gaza sia il comitato centrale di Fatah, il partito di governo dell'ANP, hanno invece addossato la responsabilità della strage su Hamas e sulla sua abitudine ad inscenare manifestazioni con ampio corteo di armi ed esplosivi. Nulla poi è stato detto dell'immediata smentita di qualsiasi coinvolgimento nell'esplosione da parte dei portavoce militari e governativi israeliani. Studio Aperto non si occupa spesso delle vicende del conflitto arabo-israeliano, e non ha corrispondenti da Israele. Le rare volte che lo fa si affida alle agenzie - ed Informazione corretta documenta quotidianamente quanto poco siano affidabili non appena si parla di Israele e dintorni - oppure a collaborazioni occasionali ( ultimamente Studio Aperto si è avvalso di Lorenzo Cremonesi, il corrispondente del Corriere della Sera da Gerusalemme, di cui sono purtroppo note le spiccate simpatie per la causa palestinese ed il modo disinvolto nel riferire le notizie ). Sono in molti a criticare Studio Aperto per la scarsa serietà e per la propensione al sensazionalismo e al gossip. Ma un telegiornale più propenso alla cronaca nera e rosa ci sta benissimo, purché i brevi spazi dedicati al resto siano curati con scrupolo e con obbiettività. E da qualche tempo le notizie dal Medio Oriente trasmesse dal telegiornale di Italia1 sono tutto fuorché scrupolose ed obbiettive. La cosa è tanto più grave se si riflette sul fatto che a decretare il successo del telegiornale diretto da Mario Giordano è un pubblico molto giovane. Ragazzi che vengono già sottoposti a scuola e all'università a massicce dosi di disinformazione riguardo ad Israele e al conflitto medio-orientale. Mario Giordano è conosciuto come un giornalista serio e scrupoloso, ed ha spesso il coraggio di andare controcorrente. Sarebbe il caso che, come direttore di uno dei principali telegiornali nazionali, Giordano riflettesse maggiormente sulla responsabilità che comporta il diffondere notizie approssimative, parziali, inesatte su quanto sta avvenendo in Israele ed in Palestina. Forse sarebbe l'ora anche per Studio Aperto di cambiare un modo di informare che va immancabilmente a confermare stereotipi e pregiudizi già ben radicati nelle menti di molta parte dei giovani italiani. 26/09/2005 10:39 Televideo Dal Mondo
NUOVI RAID ISRAELIANI NELLA STRISCIA DI GAZA
Nuovi raid israeliani nella Striscia di Gaza. Un elicottero israeliano ha lanciato un missile contro un obiettivo nella città di Gaza. Durante la notte un missile aveva colpito una strada utilizzata dai militanti per raggiungere il luogo da dove vengono sparati i razzi contro Israele. Ieri sera, in un attacco mirato degli israeliani nella Striscia di Gaza,è rimasto ucciso uno dei comandanti militari della Jihad che era a bordo di un auto centrata da un razzo. Nella notte, arrestati in Cisgiordania cinquanta attivisti di Hamas e della Jihad.Tra gli arrestati, Hassan Yussef,considerato il leader di Hamas in Cisgiordania. Ancora una volta il termine "militanti" è usato per indicare terroristi il cui scopo è causare il maggior numero possibile di vittime tra i civili israeliani, lanciando razzi sulle città più vicine.
Questa invece la definizione di "militante" presentata da un diffuso e affidabile dizionario di Italiano:
"chi partecipa attivamente alla organizzazione, alla propaganda, alla lotta ideale del partito politico o del movimento di idee di cui fa parte".
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