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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Messaggero Rassegna Stampa
12.09.2005 Eric Salerno come Houdinì.
Scompare il terrorismo. Da Israele solo capricci

Testata: Il Messaggero
Data: 12 settembre 2005
Pagina: 1
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Ammainata l’ultima bandiera. Israele abbandona Gaza»
IL MESSAGGERO di lunedì 12 settembre 2005 pubblica alle pagine 1 e 5 un editoriale di Eric Salerno sulla situazione a Gaza all’indomani del ritiro.

Eric Salerno ci fornisce un quadro delle principali questioni politiche all’indomani del ritiro da Gaza del tutto "evirato" del problema del terrorismo, che evidentemente non rientra nel suo orizzonte culturale. In questo senso le misure prese da Israele, certamente in sé dolorose e foriere di disagi, ma necessarie per prevenire l’azione dei kamikaze, diventano agli occhi del Nostro delle prepotenze belle e buone o una sorta di capriccio. Ma veniamo all’articolo. Salerno non si perde in chiacchiere inutili e subito affonda:

Ma questa volta, invece di una nuova incursione, di un attacco contro uno dei villaggi, di un’operazione a caccia di militanti in lotta per l’indipendenza, le truppe d’occupazione se ne stavano andando
Niente terroristi. Solo "militanti in lotta per l’indipendenza". Qualcuno dovrebbe spiegare a Salerno che Israele usa la forza militare per combattere i terroristi e non per sgominare consorterie di carbonari. Più oltre il Nostro si domanda:
Gaza come primo passo verso l’indipendenza del popolo palestinese o Gaza grande prigione? Spazio aereo, mare, e tutti i varchi terrestri sono in mano israeliana.
Certo il problema dell’isolamento di Gaza esiste. Ma è in primo luogo il terrorismo a porlo. Salerno se ne dimentica, attribuendo la colpa di tutto, nel caso ci fossero dei dubbi, ad Israele. Questa distorsione originaria del pensiero di Salerno riceve la sua consacrazione definitiva nel passo che segue, sempre tratto dalle sue memorie del 12 settembre:
La rabbia e la frustrazione dei dirigenti palestinesi dominava la loro cena in un locale di Gaza. Non soltanto per le sinagoghe e le nuove difficoltà inventate dagli israeliani per il valico di Rafah.
"Inventate". Certo, se si occulta la minaccia terroristica, molte decisioni israeliane appaiono immotivate. "Se X, allora Y": la logica di Salerno è inappuntabile. Il Nostro quindi chiude con un finale di sapore risorgimentale. Silvio Pellico gli fa un baffo:
Gaza è un po’ più libera oggi, ma ci vorranno anni per dare ai suoi milionetrecentomila abitanti una vita decorosa all’interno dello Stato palestinese che per ora possono solo continuare a sognare.

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