Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Iran e Corea del Nord: doppia sfida nucleare un editoriale di Maurizio Molinari
Testata: La Stampa Data: 09 agosto 2005 Pagina: 1 Autore: Maurizio Molinari Titolo: «La doppia sfida nucleare»
LA STAMPA di martedì 9 agosto 2005 pubblica in prima pagina un editoriale di Maurizio Molinari che riportiamo: Una doppia crisi nucleare incombe sul Palazzo di Vetro perché Teheran ha riattivato l’impianto di Isfahan per la conversione dell’uranio e Pyongyang ha ribadito la volontà di possedere armi nucleari. Entrambe le decisioni sono state accompagnate da gesti di sfida verso la comunità internazionale: l’Iran ha respinto l’offerta anglo-franco-tedesca di aiutare lo sviluppo del nucleare civile e dare vita ad una partnership sulla sicurezza in Medio Oriente; la Corea del Nord ha interrotto dopo tredici giorni i negoziati di Pechino con Usa, Cina, Giappone, Russia e Corea del Sud, rigettando ogni accordo che comportasse l'abbandono del nucleare. Le maggiori potenze di tre continenti vogliono bloccare gli impianti atomici degli ayatollah e di Kim Jong Il per due motivi. Primo: il timore che questi due Stati, inclusi dal presidente americano George W. Bush nel 2001 nell'«Asse del Male», facciano arrivare ordigni atomici a gruppi terroristi. Secondo: la possibilità che li usino, montandoli su missili a lungo raggio di cui dispongono, per colpire nemici regionali ovvero Giappone e Sud Corea nel caso nordcoreano, Israele e le basi militari americane in Medio Oriente in quello iraniano. In assenza di novità dell'ultima ora gli ostacoli incontrati nei negoziati multilaterali con Teheran e Pyongyang aprono la strada ad una duplice crisi destinata a investire il Palazzo di Vetro. Da un lato i governatori dell'Agenzia atomica dell’Onu che si riuniscono oggi a Vienna possono reagire alla riapertura di Isfahan deferendo l’Iran al Consiglio di Sicurezza ed aprendo così il dibattito sulle sanzioni da applicare. Dall’altro le potenze che negoziano a Pechino possono fare un passo indietro rimettendo il caso alle Nazioni Unite. Per il Consiglio di Sicurezza di un'Onu in crisi di credibilità si avvicina il momento in cui dovrà trovare l'intesa su come convincere Teheran e Pyongyang a rinunciare all'atomica, ma non è detto che sarà facile perché, solo per fare un esempio, aziende russe stanno costruendo in Iran impianti nucleari per ottocento milioni di dollari. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione de La Stampa. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.